venerdì 21 novembre 2014

Ottavo Giorno: Sofia


Dunque, riprendiamo il viaggio...Siamo arrivati a Sofia alle 8:05 col treno da Belgrado delle 21:50. Un treno sicuramente fabbricato dopo la seconda guerra, forse tra gli anni 60 e 70. Almeno questa è stata la mia impressione. Con sei vagoni di cui uno, il secondo, dotato di cuccette. In quello abbiamo viaggiato e siamo stati benissimo nonostante le inquietudini dell'inizio. Le cuccette erano comode, ed anche se le lenzuola non erano nuovissime [tutte avevano subito per gli innumerevoli lavaggi delle perdite di tessuto (= buchi) qua e là], in compenso erano pulite. I controlli di frontiera nella notte sono stati discreti e all'alba eccoci in Bulgaria! Sul treno con noi hanno viaggiato almeno due ragazzi ed una ragazza che andavano a Istanbul. Una volta arrivati abbiamo come al solito cambiato dinari ed euro in Lev e ci siamo avviati al nostro albergo, il Maria Luisa Hotel al 29 del Maria Luiza Boulevard (Булевард Мария Луиза). Quella che segue è una fotografia in cui si può vedere l'Hotel (l'edificio a destra di quello verde), presa dalla piazza antistante ai Giardini (Градина) dei Bagni Minerali Centrali (Централна минерална баня, Tsentralna mineralna banya, Central Mineral Baths) di cui parleremo più avanti

Sofia: Maria Luiza Boulevard (Булевард Мария Луиза)
dal piazzale del Gradina "Tsentralna banya"
Dopo esserci riposati un po' siamo scesi per visitare il centro della città, direzione: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски)  

Sofia, Maria Luiza Boulevard: TZUM e Moschea di Banya Bashi

La  fotografia qui sopra è ripresa all'uscita del sottopassaggio situato alla fine del Maria Luiza Boulevard, ad un centinaio di metri dall'Hotel. A destra si può vedere, in ombra, la facciata ovest dello TZUM (ЦУМ, abbreviazione di Централен универсален магазин, Tsentralen universalen magazin) un grande magazzino di lusso inaugurato nel 1957 e situato in un edificio monumentale (parte del complesso Largo). Al centro, sullo sfondo, si vede la Moschea di Banya Bashi (Баня баши джамия, Banya bashi dzhamiya; Turkish: Banya Başı Camii) di cui, anche questa volta, parleremo ancora più avanti.

Sofia: il Consiglio dei ministri (Министерски съвет, Ministerski săvet) a sinistra, al centro, 
l' ex sede del defunto Partito comunista bulgaro e a destra l'Ufficio Presidenziale

Spostandoci a destra e fatti pochi passi si ha una visione degli edifici che nel loro insieme formano il complesso Largo: al centro l'ex sede del defunto Partito comunista bulgaro, ora sede degli uffici amministrativi dell'Assemblea Nazionale della Bulgaria, a sinistra il grande magazzino TZUM e il Consiglio dei Ministri e a destra il lungo edificio oggi occupato dall'Ufficio Presidenziale (lo completano, sempre sulla destra ma non visibili nella fotografia sopra, il Sofia Hotel Balkan e il Ministero della Pubblica Istruzione)

Sofia: il Consiglio dei ministri (Министерски съвет, Ministerski săvet) a sinistra e, al centro,
l' ex sede del defunto Partito comunista bulgaro

Sofia: il Consiglio dei ministri (Министерски съвет, Ministerski săvet)

Ma prima di continuare voglio fare ancora un cenno a ciò che abbiamo incontrato appena usciti dal sottopassaggio: la piccola chiesa di Santa Petka dei Sellai (Sveta Petka Samardjiiska, Света Петка Самарджийска). Risale XIV secolo, al tempo del dominio ottomano, ha un altezza molto modesta e non ha campanile. Si trova attualmente al di sotto del livello del Boulevard Maria-Luisa (Knyaginya Maria Luiza), all'ingresso della stazione della metropolitana Serdika, in piazza Sv. Nedelja. Era la chiesa degli artigiani della corporazione del cuoio ed è dedicata a Santa Petka (o Parascheva di Iasi), un'asceta del XI secolo. All'interno contiene affreschi cinquecenteschi e vi sarebbe sepolto l'eroe bulgaro Vasil Levski .
Sofia: chiesa di Santa Petka dei Sellai (Sveta Petka Samardjiiska, Света Петка Самарджийска) sec. XIV

Sofia: chiesa di Santa Petka dei Sellai (Sveta Petka Samardjiiska, Света Петка Самарджийска) sec. XIV

Passiamo davanti alla sede del Consiglio dei ministri, attraversiamo sulla destra, davanti alla sede dell'ex Partito Comunista Bulgaro (PCG) e percorrendo un breve tratto arriviamo alla Piazza del Principe Alessandro I  (площад „Княз Александър I“, Ploshtad "Knyaz Aleksandar I") passando davanti alla Galleria Nazionale d'Arte (Национална художествена галерия, Natsionalna hudozhestvena galeriya)  che visiteremo il giorno successivo.

Sofia: Galleria Nazionale d'Arte (Национална художествена галерия, Natsionalna hudozhestvena galeriya)

Per ora sono attratto dal Giardino Reale (Царска градина) che la circonda con i suoi alberi secolari, platani, querce e altro ancora: una meraviglia!


Sofia: Galleria Nazionale d'Arte (Национална художествена галерия, Natsionalna hudozhestvena galeriya)
e Giardino Reale (Царска градина)

Sofia: Galleria Giardino Reale (Царска градина) 

Sofia: Galleria Nazionale d'Arte (Национална художествена галерия, Natsionalna hudozhestvena galeriya)
e Giardino Reale (Царска градина)

Sofia: Galleria Nazionale d'Arte (Национална художествена галерия, Natsionalna hudozhestvena galeriya)
e Giardino Reale (Царска градина)

Proseguendo lungo il boulevard "Tsar Osvoboditel" (bvd dello Zar liberatore) passiamo ancora davanti alla piccola Chiesa Russa (Руска църква, Ruska tsarkva), ufficialmente nota come Chiesa di San Nicola il Taumaturgo (църква "Св. Николай Чудотворец", tsarkva "Sv. Nikolay Chudotvorets")

Sofia: Chiesa Russa (Руска църква, Ruska tsarkva) o
Chiesa di San Nicola il Taumaturgo
(църква "Св. Николай Чудотворец", tsarkva "Sv. Nikolay Chudotvorets")
Purtroppo il campanile era in restauro ed ho cercato di escluderlo dalla fotografia, ma lo si può vedere sul web, è splendido.
Sofia: bell'edificio in stile Art Nouveau in al n° 8 di Bvd dello Zar Liberatore (Цар Освободител Блвд).



Sofia: Giardini a fianco della Chiesa Russa (Руска църква, Ruska tsarkva) o 
Chiesa di San Nicola il Taumaturgo 


Sofia: Bvd dello Zar Liberatore (Цар Освободител Блвд) all'incrocio
con via George. S. Rakovsky ( ул. "Георги. С. Раковски“) 

Sofia: sede dell'Assemblea Nazionale (Народно събрание, Narodno sabranie)

Passiamo accanto alla sede dell'Assemblea Nazionale e finalmente arriviamo alla Cattedrale di Aleksandăr Nevski!
Sofia: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски) 

Sofia: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски) 

Sofia: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски) 

Sofia: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски) 

Sofia: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски) 

Sofia: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски) 

Sofia: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски) 

Sofia: Cattedrale di Aleksandăr Nevski (Храм-паметник Свети Александър Невски) 

A fianco della Cattedrale sorge la chiesa Santa Sofia (църква "Света София", tsarkva "Sveta Sofia"), la seconda chiesa più antica di Sofia, risalente al VI° secolo. Nel XIV° secolo, la chiesa ha dato il nome alla città, precedentemente conosciuta come Sredets (Средец). E' la più grande basilica bizantina costruita fuori Costantinopoli nel VI secolo, al tempo di Giustiniano I il Grande
La struttura a mattoni data del V e del VI secolo. Sotto il dominio ottomano, è stata trasformata in una moschea, ma dopo che il terremoto del 1818 aveva fatto crollare il minareto e che un secondo, a quarant'anni di distanza, aveva ucciso i due figli dell'Imam, fu abbandonata e riadibita a chiesa dopo la liberazione. Dopo lunghi lavori di ristrutturazione, ha riaperto al pubblico nei primi anni 2000 svolgendo un ruolo importante nella vita quotidiana dei Sofioti.
Sofia: chiesa Santa Sofia (църква "Света София", tsarkva "Sveta Sofia")

Sofia: chiesa Santa Sofia (църква "Света София", tsarkva "Sveta Sofia")

A lato della chiesa una Fiamma Eterna al Milite Ignoto è accesa dal 1981 a ricordo di tutti i caduti nelle guerre

Sofia: chiesa Santa Sofia (църква "Света София", tsarkva "Sveta Sofia")

Sofia: placca trilingue (latino, bulgaro, greco), contenente l'editto di Galerio
(o editto di Serdica), di fronte alla chiesa di Santa Sofia.
Davanti alla chiesa è stata posta una placca trilingue (latino, bulgaro, greco), contenente l'editto di Galerio (o editto di Serdica). 
L'editto fu emesso il 30 aprile 311 a Serdica dal Primus Augustus Galerio a nome del collegio tetrarchico che reggeva l'Impero romano. Con esso il cristianesimo otteneva implicitamente lo status di religio licita, ovvero culto riconosciuto ed ammesso dall'Impero. Fu il primo editto di tolleranza dei cristiani, avendo preceduto l'editto di Milano di due anni e segnò la fine delle persecuzioni contro i cristiani. Ecco la traduzione del testo:
« Tra tutte le disposizioni che abbiamo preso nell’interesse e per il bene dello Stato, in primo luogo abbiamo voluto restaurare ogni cosa secondo le antiche leggi e le istituzioni romane, e fare in modo che anche i cristiani, che avevano abbandonato la religione degli antenati, ritornassero a sani propositi.
Ma, per varie ragioni, i cristiani erano stati colpiti da una tale ostinazione e da una tale follia che non vollero più seguire le tradizioni degli antichi, istituite forse dai loro stessi antenati. Essi adottarono a loro arbitrio, secondo il proprio intendimento, delle leggi che osservavano strettamente e riunirono folle di persone di ogni genere in vari luoghi.
Perciò quando noi promulgammo un editto con il quale si ingiungeva loro di conformarsi agli usi degli antenati, molti sono stati perseguiti, molti sono stati anche messi a morte. Ciononostante, la maggior parte di loro persisteva nel proprio convincimento.
Considerando la nostra benevolenza e la consuetudine per la quale siamo soliti accordare il perdono a tutti, abbiamo ritenuto di estendere la nostra clemenza anche al loro caso, e senza ritardo alcuno, affinché vi siano di nuovo dei cristiani e [affinché] si ricostruiscano gli edifici nei quali erano soliti riunirsi, a condizione che essi non si abbandonino ad azioni contrarie all’ordine costituito.
Con altro documento daremo istruzioni ai governatori su ciò che dovranno osservare. Perciò, in conformità con questo nostro perdono, i cristiani dovranno pregare il loro dio per la nostra salute, quella dello Stato, e di loro stessi, in modo che l’integrità dello Stato sia ristabilita dappertutto ed essi possano condurre una vita pacifica nelle loro case. »

Sempre nella zona si trova la Galleria Nazionale di Arte Straniera o Galleria Nazionale per le Arti Estere (Национална галерия за чуждестранно изкуство, Natsionalna galeriya za chuzhdestranno izkustvo)
Sofia: Galleria Nazionale di Arte straniera)
(Национална галерия за чуждестранно изкуство,
Natsionalna galeriya za chuzhdestranno izkustvo) 

Sofia: Galleria Nazionale di Arte straniera: "Dance above the clouds" opera di Fanny Haiat, 1998

Sofia: Galleria Nazionale di Arte straniera: "Dance above the clouds" opera di Fanny Haiat, 1998

Sofia: Galleria Nazionale di Arte straniera: "Dance above the clouds" opera di Fanny Haiat, 1998
Davanti alla Galleria Nazionale di Arte straniera c'è questo bel bronzo di Fanny Haiat artista messicana realizzato nel 1998. Che sia un dono alla città di Sofia da parte del governo messicano non deve stupire: Ferdinando I di Bulgaria (26 Febbraio 1861 – 10 Settembre 1948) di cui Maria Luisa di Borbone-Parma è la consorte, è nato a Vienna, un principe del ramo Koháry della famiglia ducale di Sassonia-Coburgo-Gotha. Fu battezzato nella Cattedrale di Santo Stefano, Vienna il 27 febbraio, avendo come padrini l'imperatore Massimiliano del Messico e di sua moglie imperatrice Carlotta del Messico. Suo padre, Augusto era un fratello di Ferdinando II del Portogallo, ed anche un cugino di primo grado alla regina Vittoria, suo marito Alberto, principe consorte, l'imperatrice Carlotta del Messico e suo fratello Leopoldo II del Belgio. Come si vede i legami tra Sofia ed il Messico non mancano di basi storiche. Infine mangiamo al Victoria, un ristorante nella zona di Santa Sofia (credo  un roasted lamb with green salad and sauteed potatoes ?) e poi rientriamo verso l'Hotel. In prossimità dell'Hotel passiamo davanti alle Terme ovvero ai Bagni Minerali Centrali (Централна минерална баня, Tsentralna mineralna banya, Central Mineral Baths)

Sofia: Bagni Minerali Centrali - Terme di Sofia
(Централна минерална баня, Tsentralna mineralna banya, Central Mineral Baths) 

Sofia: Bagni Minerali Centrali  - Terme di Sofia
(Централна минерална баня, Tsentralna mineralna banya, Central Mineral Baths) 

Sofia: Bagni Minerali Centrali  - Terme di Sofia
(Централна минерална баня, Tsentralna mineralna banya, Central Mineral Baths) 



Sofia: Bagni Minerali Centrali  - Terme di Sofia
(Централна минерална баня, Tsentralna mineralna banya, Central Mineral Baths)
(foto del giorno seguente) 
Di fronte alle Terme, al di là della piazza e del giardino (la piazza è la sera un rifugio per i  "senza fissa dimora"), sorge  la Moschea di Banya Bashi (Баня баши джамия, Banya bashi dzhamiya; Turkish: Banya Başı Camii) che visiteremo brevemente il giorno dopo (è in restauro) ma che anticipo qui.
Sofia: Moschea di Banya Bashi (Баня баши джамия, Banya bashi dzhamiya; Turkish: Banya Başı Camii)
Sofia: Moschea di Banya Bashi (Баня баши джамия, Banya bashi dzhamiya; Turkish: Banya Başı Camii)


Eccoci di nuovo in Maria Luiza Boulevard: un edificio attrae la nostra attenzione, è il Mercato Centrale di Sofia (Централни софийски хали, Tsentralni Sofiyski Hali). Popolarmente conosciuto come il Mercato Coperto (Халите, Halite) è, appunto, un mercato coperto aperto nel 1911 e oggi un importante centro commerciale della città.


Sofia: Il Mercato Centrale di Sofia (Bulgaria: Централни софийски хали, Tsentralni Sofiyski Hali): ingesso Est

Sofia: Il Mercato Centrale di Sofia (Bulgaria: Централни софийски хали, Tsentralni Sofiyski Hali): ingresso Ovest

Sofia: Il Mercato Centrale di Sofia (Bulgaria: Централни софийски хали, Tsentralni Sofiyski Hali)
(la mattina seguente)

Sofia: Il Mercato Centrale di Sofia (Bulgaria: Централни софийски хали, Tsentralni Sofiyski Hali)
Facciamo ancora quattro passi nella zona adiacente l'Hotel per poi rientrare. Più tardi siamo andati alla Stazione Centrale per fare i biglietti del treno per Istanbul. "Bad train" ci risponde l'addetta dell'Ufficio informazioni della stazione. In pratica, causa lavori in corso sulla ferrovia in  Turchia, ci sarebbe, se si vuole comunque prendere il treno, da fare diversi tratti a bordo di autobus sostitutivi, almeno quattro. Dedicidiamo di prendere l'autobus. La Stazione degli Autobus è lì vicina e non abbiamo difficoltà a prendere due biglietti per Istanbul sull'autobus che parte, la sera dopo, alle 23  e arrriva ad Istanbul alle 7:25.  Ma questo in un altro Post....

Sofia: una strada vicina al Centro: Sofia: ulitsa Pirotska (ул Пиротска)





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