Usciti dal piccolo cimitero di Santa Sofia in cinque minuti siamo arrivati alla
Porta Imperiale del
Topkapi. Nella piazza antistante a questa sorge una bellissima fontana. Cominciamo allora da queste prime meraviglie....
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Istanbul, Topkapi: Porta Imperiale (a sinistra) e Fontana del Sultano Ahmed III |
La fontana del Sultano Ahmed III
La
fontana del Sultano Ahmed III (
III. Ahmet Çeşmesi) è una fontana in stile rococo turco che si trova sulla piazza di fronte alla Porta Imperiale del Palazzo Topkapi. E 'stata costruita nel
1728 durante il regno di
Ahmed III nello stile proprio del
Periodo dei Tulipani (21 luglio 1718 - 28 settembre 1730). La Fontana si trova al posto di una fontana bizantina di nome
Perayton. I suoi elementi architettonici rappresentano una sintesi di stile tradizionale ottomano e stile occidentale contemporaneo.
La fontana è un grande blocco quadrato coronato da cinque piccole cupole. Su ognuna delle quattro facciate, delle nicchie a forma di
mihrab, decorate con bassorilievi floreali, ospitano una fontana per bere (
Çeşme). L'acqua è fornita da una vasca ottagonale all'interno del chiosco, con dei passaggi che ne permettono la manutenzione. Ad ogni angolo c'è una
sebil a tre inferriate che ospitava gli addetti alla distribuzione gratuita d'acqua o di
sharbat attraverso una delle inferriate.
Sopra le fontane vi sono grandi pannelli calligrafici recanti citazioni da poesie relative all'acqua e al donatore Seyyid Hüseyin Vehbi bin Ahmed, il presidente della Corte suprema di Aleppo e Cesarea. Si leggono in senso orario attorno alla fontana, a partire dalla sebil Nord. L'ultima frase della poesia, sulla facciata nord-ovest è un cronogramma composto da Ahmed III.
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Istanbul, Topkapi: Fontana del Sultano Ahmed III -
Fountain of Sultan Ahmed III (III. Ahmet Çeşmesi) |
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Istanbul, Topkapi: Fontana del Sultano Ahmed III -
Fountain of Sultan Ahmed III (III. Ahmet Çeşmesi) |
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Istanbul, Topkapi: Fontana del Sultano Ahmed III -
Fountain of Sultan Ahmed III (III. Ahmet Çeşmesi) |
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Istanbul, Topkapi: Fontana del Sultano Ahmed III -
Fountain of Sultan Ahmed III (III. Ahmet Çeşmesi) |
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Istanbul, Topkapi: Fontana del Sultano Ahmed III -
Fountain of Sultan Ahmed III (III. Ahmet Çeşmesi) |
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Istanbul, Topkapi: Fontana del Sultano Ahmed III -
Fountain of Sultan Ahmed III (III. Ahmet Çeşmesi) |
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Istanbul, Topkapi: Fontana del Sultano Ahmed III -
Fountain of Sultan Ahmed III (III. Ahmet Çeşmesi) |
La Porta Imperiale - The Imperial Gate (Bâb-ı Hümâyûn)
Questo primo portale d'ingresso, risalente al 1478, è ora rivestito in marmo del XIX secolo. L'imponenza di questa Porta accentua il suo carattere difensivo. Iscrizioni calligrafiche dorate adornano superiormente la struttura con versetti del Corano e
tughras dei sultani. I
tughras sono dei sultani
Mehmed II, il conquistatore di Costantinopoli, e
Abdul Aziz I che ha ristrutturato la Porta.
Una delle iscrizioni proclama:
"Con la grazia di Dio, e con la sua approvazione, sono state poste le fondamenta di questo castello di buon auspicio, e le sue parti sono state solidamente unite insieme per rafforzare la pace e la tranquillità. Questo castello benedetto, con lo scopo di garantire la sicurezza del sostegno di Allah e il consenso del figlio del Sultano Mehmed, figlio del sultano Murad, sultano della terra e dominatore dei mari, l'ombra di Allah sull popolo e sui demoni, deputato di Dio a est e ad ovest, l'eroe delle acque e del suolo, il conquistatore di Costantinopoli e il padre della sua conquista, sultano Mehmed Khan - Possa Allah rendere eterno il suo impero, ed esaltare la sua residenza al di sopra delle stelle più fulgide del firmamento".
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Istanbul, Topkapi: la Porta Imperiale - The Imperial Gate (Bâb-ı Hümâyûn) |
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Istanbul, Topkapi: la Porta Imperiale - The Imperial Gate (Bâb-ı Hümâyûn)
visibile il tughra di Abdul Aziz I sull'arco della porta |
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Istanbul, Topkapi: la Porta Imperiale - The Imperial Gate (Bâb-ı Hümâyûn) |
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Istanbul, Topkapi: la Porta Imperiale - The Imperial Gate (Bâb-ı Hümâyûn) |
Superata la Porta Imperiale si entra nella Prima Corte o Corte dei Giannizzeri (I. Avlu ou Alay Meydanı) che si estende fino alla Porta di Mezzo. Le strutture che rimangono oggi sono la vecchia valuta imperiale (Darphane Amire-i), costruita nel 1727, la Chiesa di S. Irene (vedi dopo) e varie fontane tra cui al Fontana del Boia (vedi dopo). La chiesa bizantina di Hagia Irene non fu distrutta dagli Ottomani. Sopravvisse alla conquista e servì come magazzino e arsenale.
Questa Corte è anche chiamata "Corte dei giannizzeri" o "Corte delle Parate". I visitatori che entravano nel palazzo seguivano il percorso fino alla porta della Mezzo e il secondo cortile del palazzo. I funzionari della Corte e dei giannizzeri erano in attesa in alta uniforme. I visitatori dovevano quindi lasciare i loro cavalli per passare alla seconda Corte
La Chiesa di Santa Irene (Hagia Irene)
La
Chiesa di Santa Irene (Greco: Αγία Ειρήνη, Turco: Aya İrini) è una chiesa bizantina costruita probabilmente nel sito di un tempio precristiano.
È la prima chiesa cristiana costruita a Costantinopoli. L'imperatore romano
Costantino commissionò la chiesa di Hagia Irene nel IV secolo e
Giustiniano I in seguito la restaurò. È stata usata come chiesa del
Patriarcato prima che fosse costruita la chiesa di
Hagia Sofia. La chiesa, dedicata alla Pace di Dio, è una delle tre dedicate da Costantino ad attributi divini, insieme ad
Hagia Sophia (Saggezza) e
Hagia Dynamis (Forza).
La sua struttura attuale nelle sue parti principali (gallerie, cupole ed abside) risale all'VIII secolo ed è da collegare alla ricostruzione dopo i danni che l'edificio di epoca giustinianea ebbe a soffrire a seguito del terremoto del 740 ed è l'unica chiesa bizantina di Istanbul ad avere il suo atrio originale. Una grande croce nella calotta dell'abside, dove era solitamente posizionata l'immagine della Theotokos, sono le uniche vestigia rimaste nella città dell'arte iconoclasta. I
Giannizzeri (soldati dell'Impero Ottomano) usarono la chiesa come deposito di armi dopo l'assedio di Costantinopoli del 1453. Oggi è un museo usato principalmente come sala per concerti di musica classica, grazie anche all'ottima acustica. Dal 1980 la maggior parte dei concerti del
Festival musicale internazionale di Istanbul sono tenuti in questa chiesa. (da
wikipedia)
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Istanbul, Topkapi: Chiesa di Santa Irene -
Hagia Irene or Hagia Eirene (Αγία Ειρήνη, Aya İrini) |
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Istanbul, Topkapi: Chiesa di Santa Irene -
Hagia Irene or Hagia Eirene (Αγία Ειρήνη, Aya İrini) |
Dalla Porta di Mezzo si accede alla
Seconda Corte (
II. Avlu) o
piazza del Consiglio o del Divano (
Divan Meydanı), luogo di ritrovo dei cortigiani. Solo il sultano poteva attraversarla a cavallo, sui ciottoli neri dei camminamenti che portano alla Terza Corte. La Seconda Corte doveva essere completata già intorno al 1465, durante il regno di
Mehmed II, ma assunse il suo aspetto definitivo soltanto verso il 1525-1529. Questa Corte è circondata a nord dal vecchio ospedale del palazzo, dalla panetteria, dai quartieri dei giannizzeri, dalle stalle, dall'harem imperiale e dal
Consiglio o Divano (Divan) e, a sud, dalle cucine. Nella parte inferiore vi è la terza porta o
Porta della Felicità che conduce al terzo cortile.
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Mappa della Seconda Corte |
IL Consiglio Imperale o Sala del Divano
La Sala del Consiglio ha più ingressi, dall'interno del palazzo o dalla Corte. Il portico esterno è fatto di colonne in marmo e porfido, con un soffitto in legno dorato verde e bianco. Il pavimento è lastricato di marmo. Le entrate della sala dall'esterno sono in stile rococò, con cancelli dorati che consentono il passaggio della luce. Mentre le colonne sono in vecchio stile ottomano, i dipinti murali e le decorazioni sono dell'ultimo periodo rococò.
L'interno del Consiglio imperiale è composto da tre sale adiacenti. Due delle tre sale a cupola di questo edificio si affacciano sul portico e sulla Seconda Corte.
- La prima sala a cupola, in cui il Consiglio imperiale teneva le sue deliberazioni è il Kubbealtı.
- La seconda stanza era occupata dal personale di segreteria del Divano Imperiale.
- Nella terza sala, demolita nel 1916, denominata Defterhāne, gli impiegati compilavano i documenti e li archiviavano.
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
Sulla facciata sono inscritti dei versi che menzionano i lavori di restauro effettuati nel 1792 e 1819 sotto Selim III e Mahmud II. Le decorazioni rococò della facciata e all'interno della sala Consiliare risalgono a questo periodo.
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano |
La sala principale del Kubbealtı è decorata con piastrelle ottomane Kütahya. I tre lunghi divani, sui lati, erano i posti riservati ai funzionari, con un piccolo braciere al centro. Una piccola palla d'oro pendente dal soffitto rappresenta la terra. Si trova di fronte alla finestra Sultano e simboleggia la giustizia che deve rendere al mondo, e la sorveglianza che deve mantenere nei confronti dei suoi visir.
I dibattiti in seno al Consiglio imperiale, vertevano su questioni politiche, religiose e amministrative. Le sessioni si tenevano il Sabato, la Domenica, il Lunedi e il Martedì, dopo la preghiera del mattino. Si svolgevano secondo un protocollo immutabile.
I membri del Consiglio, come il Gran Visir, i visirs, i capi militari della giustizia musulmana (Kazaskers) di Rumelia e d'Anatolia, il ministro delle Finanze e i Tesorieri (Defterdar), il ministro degli affari esteri (Reis -ul-Kuttab) e, talvolta, il Gran Mufti (Sheikh ul-Islam) si incontravano per discutere e decidere sugli affari di stato.
Gli altri funzionari autorizzati erano i segretari del Consiglio imperiale (Nişancilar), i detentori del sigillo imperiale (Tuğra), i funzionari preposti alla redazione dei protocolli ufficiali (Tezkereciler) e gli impiegati che registravano le decisioni
Dalla finestra con l'inferriata dorata, menzionata per la prima volta nel 1527, il sultano o la Valide sultan poteva seguire le deliberazioni del Consiglio, senza essere vista. La finestra poeva essere raggiunta a partire dagli appartamenti imperiali attraverso la Torre della Giustizia (Adalet Kulesi). Quando il sultano dava un forte strattone alla griglia o tirava una tenda rossa, la sessione si concludeva e il visirs andavano ad uno ad uno nella Sala delle Udienze (Arz Odası) per riferire sui lavori al sovrano.
Tutti gli statisti, con l'eccezione del Gran Visir, compivano le preghiere del mattino a Santa Sofia ed entravano dalla porta imperiale secondo il loro grado, poi attraverso la porta del Saluto, alla Sala del Divano dove li attendeva il Gran Visir.
Il Gran Visir compiva le sue preghiere a casa, ed era accompagnatoa al palazzo dai propri collaboratori. Al suo arrivo, si procedeva ad una cerimonia di benvenuto: prima di aprire i dibattiti del Divano imperiale, si avvicinava alla porta della Beatitudine e la salutava, esprimendo così i suoi rispetti alla porta della residenza del sultano. Entrava poi nella stanza e si sedeva direttamente sotto la finestra d'oro del sultano; poi il Consiglio aveva inizio. Gli affari di Stato erano generalmente valutati fino a mezzogiorno, poi i membri del Consiglio pranzavano prima di sentire le diverse richieste.
Tutti i membri della società ottomana, uomini e donne di tutte le fedi potevano vedersi accordata un'audizione. Una cerimonia importante era organizzata in occasione del primo Consiglio imperiale di ogni nuovo gran visir, e anche per celebrare la sua presentazione con il Sigillo imperiale (Mühr-ü Hümayûn).
La cerimonia più importante si è svolgeva ogni tre mesi durante la distribuzione delle paghe (ulûfe) dei Giannizzeri.
Il ricevimento dei dignitari stranieri era normalmente tenuto lo stesso giorno, per dare la possibilità di presentare la ricchezza e il potere dello stato. Gli ambasciatori erano poi ricevuti dal Gran Visir nella Sala del Consiglio, dove si teneva un banchetto in loro onore.
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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Istanbul, Topkapi: Il Consiglio Imperiale o Sala del Divano: segreteria del Divano Imperiale |
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