Il nono giorno, secondo giorno della nostra permanenza a Sofia abbiamo "visto" ancora alcune "cose" della città e "visitato" due Musei. Di questi parlerò nei prossimi post. Qui voglio riassumere brevemente attraverso le fotografie e alcune note di commento queste esperienze.
Proprio alle spalle del
Mercato Centrale di Sofia (Централни софийски хали, Tsentralni Sofiyski Hali) vi è un edificio che non può non attirare su di sé l'attenzione: è la
sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga), la più grande sinagoga in Europa sud-orientale, una delle due in funzione in Bulgaria (con quella di
Plovdiv) e la terza più grande in Europa. Fu costruita per la comunità ebraica prevalentemente
sefardita di Sofia, su progetto dell'architetto austriaco
Friedrich Grünanger (1856 – 1929). Si richiama al
Tempio in stile moresco di Leopoldstädter, la più grande sinagoga di Vienna, ed è stato ufficialmente inaugurato il 9 settembre 1909 alla presenza dello
zar Ferdinando I di Bulgaria. Lo stile architettonico è essenzialmente
Neo-Moresco (Moorish Revival), con elementi della
Secessione viennese (Vienna Secession, Sécession viennoise, Sezessionsstil o Wiener Secession) e, nella facciata, elementi mutuati dall'
architettura veneziana. La struttura principale ha diametro di 20 m e 31 m di altezza. E' sormontato da una cupola ottagonale. L'interno è riccamente decorato, con colonne di marmo di Carrara e mosaici veneziani multicolori, così come sculture decorative in legno. L'intero edificio occupa 659 m². Il più grande candelabro in ottone dei Balcani del peso di oltre 2200 chili così come altre decorazioni vi furono importati da Vienna. Davanti alla Sinagoga una placca commemorativa ricorda che la comunità ebraica in Bulgaria fu tra le poche a sfuggire alla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Prima della seconda guerra mondiale, anche se il loro numero era aumentato, la percentuale di ebrei nella popolazione bulgara era in costante calo rispetto a quello di altri gruppi etnici. Nel 1920 i 16.000 ebrei erano lo 0,9% di tutti i cittadini bulgari. Nel 1934 c'erano 48.565 ebrei bulgari (0,8% della popolazione), con oltre la metà che vivevano a Sofia. Il Ladino era la lingua dominante nella maggior parte delle comunità, ma i giovani spesso preferivano parlare bulgaro. Erano in maggioranza aderenti al nascente movimento sionista. Durante la seconda guerra mondiale, il Parlamento bulgaro e lo zar Boris III emanarono nel DIcembre del 1940 una "Legge per la Salvaguardia della Nazione", che imponeva numerose restrizioni legali agli ebrei in Bulgaria tra cui l'obbligo di portare la stella gialla e la loro espulsione da Sofia. I leaders della comunità ebraica protestarono contro la legge e ottennero l'appoggio della Chiesa ortodossa bulgara, di funzionari del Partito dei lavoratori bulgari, di alcune organizzazioni professionali, e di ventuno scrittori. Così che quando Hitler ne chiese la deportazione nel Reich, il governo di
Bogdan Filov, temendo l'opinione pubblica, si limitò a far arrestare e deportare gli ebrei dei territori occupati dalla Bulgaria in Macedonia e in Tracia (circa 10.000). Quanto a quelli del Regno, furono protetti dall'Assemblea: quarantatré deputati governativi, tra cui il vicepresidente della Camera, protestarono, e il Governo cedette. I 48.000 ebrei bulgari furono così i soli nell'Europa nazista (se si escludono quelli danesi e finlandesi) a non venire deportati nei campi di sterminio. Dopo la guerra emigrarono in massa in Israele. In seguito all'armistizio con l'Unione sovietica, le cui forze erano entrate in Bulgaria nel 1944, fu istituito un nuovo governo guidato dai comunisti ed i membri del Consiglio di Reggenza vennero arrestati. Filov ed altri novantadue ufficiali pubblici vennero condannati a morte da un "tribunale del popolo" il pomeriggio del 1º febbraio 1945 e fucilati la notte stessa nel cimitero di Sofia. Furono quindi seppelliti in una fossa comune ricavata da un cratere d'esplosione di una bomba. Le proprietà di Filov furono completamente confiscate. La sentenza fu revocata dalla corte suprema bulgara il 26 giugno 1998 e Filov
completamente riabilitato . Nel 1998, i bulgari ebrei negli Stati Uniti e il Fondo Nazionale Ebraico eressero un monumento nella "Foresta bulgara" in Israele, per ringraziare lo zar Boris, onorandolo come il salvatore defli ebrei bulgari. Tuttavia, nel luglio 2003, una commissione pubblica guidata dal presidente della Corte suprema israeliana. Dr. Moshe Beiski ha deciso di rimuovere il memoriale perché la Bulgaria aveva acconsentito alla consegna degli ebrei dai territori occupati della Macedonia e della Tracia ai tedeschi.
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Sofia: sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga) |
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Sofia: sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga) |
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Sofia: sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga) |
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Sofia: sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga) |
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Sofia: sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga) |
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Sofia: sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga) |
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Sofia: sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga) |
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Sofia: sinagoga di Sofia (Софийска синагога, Sofiyska Sinagoga)
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Dalla sinagoga siamo andati al Palazzo Presidenziale, nella corte del quale vi è il più antico edificio della capitale bulgara: la
chiesa di San Giorgio (Ротонда „Свети Георги“, Rotonda "Sveti Georgi"). E' una chiesa di epoca
paleocristiana a pianta circolare edificata a
Serdica, nome antico di Sofia. Costruita in laterizio rosso nel IV secolo, venne decorata con affreschi nel X secolo e poi ancora nel XII secolo; durante il periodo ottomano fu convertita in moschea. Oggi è un museo, e si trova circondata dai resti romanici, tra cui una strada, dell'antica Serdica. Gli affreschi sono stati trovati su tre strati; affreschi di 22 profeti, risalenti al XII-XIV secolo, ricoprono la cupola.
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Sofia: chiesa di San Giorgio (Ротонда „Свети Георги“, Rotonda "Sveti Georgi") IV sec e resti dell'antica Serdica. |
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Sofia: resti dell'antica Serdica. |
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Sofia: resti dell'antica Serdica. |
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Sofia: chiesa di San Giorgio (Ротонда „Свети Георги“, Rotonda "Sveti Georgi") IV sec. |
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Sofia: chiesa di San Giorgio (Ротонда „Свети Георги“, Rotonda "Sveti Georgi") |
La costruzione della Rotonda "Sveti Georgi" risale ad un momento di rilevante sviluppo di Serdica che si afferma come una delle più ampie ed importanti città romane della penisola balcanica. Fin dall'inizio è stato un edificio adibito a culto, probabilmente un "
Martyrion". L'ipotesi del "Martyrion", un edificio religioso dedicato a d un Santo Martire, si è affermata su quella che ne ipotizzava un uso termale, poiché l'
ipocausto è troppo alto (1-1,2 m) mentre un'altezza di soli 60-70 cm sarebbe stata necessaria per un edificio adibito a terme. Non vi sono inoltre vestigia del "
praefurnum" un forno necessario alle terme. Questo ipocausto serviva quindi per la ventilazione e per il drenaggio del pavimento. La data di costruzione risale all'inizio del IV° secolo al tempo dell'imperatore
Costantino il Grande (306-337) che soggiornò molte volte a Serdica e di cui è accreditata l'affermazione: "Serdica. che è la mia Roma". Dopo l'
Editto di Milano del 313 in in cui Costantino promulgava il cristianesimo come religione permessa nell'impero romano, la rotonda fu trasformata in battistero per la conversione in massa della popolazione. Durante il regno di
Giustiniano il Grande (527-565) la rotonda fu trasformata da battistero a chiesa. L' affresco più antico che si sia conservato risale a quel periodo. Sempre in quel tempo si suppone che la chiesa già fosse dedicata a
San Giorgio Martire messo a morte in Asia Minore nel III° secolo, al tempo dell'imperatore
Diocleziano (284-305). Un Concilio, il solo che si tenne a Serdica (
Concilio di Serdica, 343), è associato alla chiesa. Vi parteciparono vescovi provenienti dall'allora Occidente e Oriente cristiani. Il concilio confermò quello di Nicea, discolpò
Sant'Anastasio di Alessandria ed espulse dalla Chiesa gli aderenti all'
eresia ariana. La volta della chiesa è stata distrutta due volte. La prima volta per cause ancora discusse: per un terremoto che colpì la regione, per il cedimento del terreno legato all'erosione o per le scorrerie di bande di Visigoti alla fine del IV° secolo. La seconda durante l'invasione degli Unni nel VI° secolo, durante il quale tutto l'edificio fu gravemente compromesso. Ulteriori danneggiamenti si ebbero durante l'assedio di
Krum nel IX° secolo. La Rotonda di San Giorrgio è menzionata come tempio attivo da
Vladislav Grammatik, nella sua cronaca della traslocazione delle reliquie di
San Giovanni di Rila (Ivan Rilski) da
Turnovo al
Monastero di Rila, nell'estate del 1469. Le sante reliquie furono esposte per sei giorni. Dalla cronaca si evince che la chiesa in quel periodo era Cattedrale Metropolitana e che già custodiva le reliquie del re
Santo Stefano Milutin. Nella biografia di San Pimen Zoografski (XVI° sec), la rotonda è menzionata: San Pimen vi avrebbe studiato la pittura di icone per sei anni, subito dopo che, durante il regno del
sultano Salim I (1512-1520), la Rotonda fu trasformata in Moschea chiamata Gyul-Djamasky. I dipinti delle pareti furono ricoperti con della malta bianca e le pareti ridipinte con motivi floreali. Dopo la liberazione della Bulgaria dal dominio ottomano (1396-1878), la rotonda venne abbandonata e negletta. almeno fino a quando, alla morte di
Alessandro Battenberg, fu trasformata temporaneamente in mausoleo per accoglierne le spoglie. Spoglie che furono poi trasferite nel Mausoleo appositamente costruito nel 1896. Nel 1915 ogni cosa che risalisse alla trasformazione della chiesa in moschea venne rimossa, il minareto abbattuto, l'intonaco rimosso e gli affreschi medievali, presenti su tre strati, messi in luce.
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Sofia: chiesa di San Giorgio (Ротонда „Свети Георги“, Rotonda "Sveti Georgi") IV sec e resti dell'antica Serdica. |
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Sofia: resti dell'antica Serdica. |
Usciti dal Palazzo della Presidenza abbiamo deciso di visitare il Museo Archeologico Nazionale di Sofia che è proprio lì davanti. Così, seduto su uno dei ruderi che circondano sui due lati l'ingresso nel Museo, ho potuto fotografare la guardia al Palazzo:
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Sofia: Guardia al Palazzo della Presidenza |
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Sofia: Guardia al Palazzo della Presidenza |
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Sofia: Guardia al Palazzo della Presidenza |
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Sofia: Guardia al Palazzo della Presidenza |
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Sofia: Guardia al Palazzo della Presidenza |
Della visita al Museo Archeologico Nazionale di Sofia riferirò in un prossimo post. Usciti abbiamo fato una pausa in un Caffè. Mentre eravamo lì seduti con un caffè americano ed una cioccolata all'olandese (?) abbiamo conosciuto una ragazza bulgara che parlava benissimo l'italiano: era stata in Italia, a Torino, dove aveva lavorato per un breve periodo al Museo del Cinema. "Chi davvero lo vuole ce la può fare" concludeva, non so se rassegnata o cinica o altro, relativamente alle speranze dei giovani bulgari di trovare un lavoro ben retribuito. Ci siamo diretti alla Galleria Nazionale d'Arte e sul percorso ci siamo imbattuti nel Teatro Nazionale "Ivan Vazov" (Народен театър "Иван Вазов", Naroden teatar "Ivan Vazov")
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Sofia: Teatro Nazionale "Ivan Vazov" (Народен театър "Иван Вазов", Naroden teatar "Ivan Vazov") |
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Sofia: Teatro Nazionale "Ivan Vazov" (Народен театър "Иван Вазов", Naroden teatar "Ivan Vazov") |
Il Teatro Nazionale "Ivan Vazov" (Народен театър "Иван Вазов", Naroden teatar "Ivan Vazov") si trova proprio nel centro della città, con la facciata rivolta verso il City Garden (Градска градина, Gradska gradina). Fondato nel 1904 dagli artisti della compagnia "Salza i Smyah" (Lacrime e Sorrisi) fu chiamato prima semplicemente Teatro Nazionale, quindi, tra il 1952 e il 1962, con il nome di Krastyu Sarafov, un attore bulgaro. Per ultimo ricevette il nome del famoso scrittore
Ivan Vazov. L'edificio progettato in
stile neoclassico dai celebri architetti del teatro viennese
Hermann Helmer e
Ferdinand Fellner, fu terminato nel 1906 e inaugurato il 3 gennaio 1907. Fu gravemente danneggiato da un incendio scoppiato nel 1923 nel corso di una rappresentazione, ma fu ricostruito nel 1929 dall'architetto tedesco
Martin Dülfer. Nel 1925 vi venne istituita una Scuola Teatrale. Il bombardamento di Sofia nella seconda guerra mondiale causò notevoli danni all'edificio, che fu ricostruito nel 1945. Altri restauri furono eseguiti nel 1971-1975 e nel 2006. Il bellissimo bronzo della danzatrice che volteggia tra gli zampilli della fontana è opera dello scultore
Georgi Chapkanov (1943, Vulchi dol, Dobrudja, Bulgaria)
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Sofia: Teatro Nazionale "Ivan Vazov" (Народен театър "Иван Вазов", Naroden teatar "Ivan Vazov") |
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Sofia: Teatro Nazionale "Ivan Vazov"
(Народен театър "Иван Вазов", Naroden teatar "Ivan Vazov")
Dancer, opus of Georgi Chapkanov |
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Sofia: Teatro Nazionale "Ivan Vazov" (Народен театър "Иван Вазов", Naroden teatar "Ivan Vazov")
Dancer, opus of Georgi Chapkanov |
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Sofia: City Garden ( Градска градина, Gradska gradina) |
Visitata la la Galleria Nazionale d'Arte ci siamo diretti verso
Vitosha Boulevard (булевард "Витоша", "Витошка", Vitoshka) per mangiare qualcosa prima di partire. Percorrendo vie secondarie ci siamo imbattuti in una piccola cappella sotterranea, completamente schiacciata dagli edifici di inizio del XX secolo. E' la
Cappella di Santa Petka Parasceva (Църквата "Св. Петка-Параскева Българска" Chapel of Sveta Petka Paraskeva), una fondazione medievale costruita nel XIII secolo dallo
Tsar Kaloyan come cappella di palazzo. Ha due ingressi, quello principale, una porta bassa tra due colonne, in ulitsa Saborna (улица Съборна) ed un'uscita secondaria in un cortile dal quale si esce in ul. Tsar Kaloyan (ул. Цар Калоян) attraverso un antico colonnato. E' quest'ultima che ho ripreso nelle fotografie che seguono
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Sofia: Cappella di Santa Petka Parasceva (Църквата "Св. Петка-Параскева Българска") XIII° sec. |
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Sofia: Cappella di Santa Petka Parasceva (Църквата "Св. Петка-Параскева Българска") XIII° sec. |
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Sofia: Cappella di Santa Petka Parasceva (Църквата "Св. Петка-Параскева Българска") XIII° sec. |
Continuando ci siamo trovati in piazza Sveta Nedelya (пл. Света Неделя) su cui si affaccia il bell'edificio della
Facoltà di Teologia (Богословски факултет) dell'Università di Sofia
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Sofia: Facoltà di Teologia dell'Università di Sofia in piazza Sveta Nedelya
(Богословски факултет, (пл. Света Неделя ) dell'Università di Sofia |
Sulla stessa Piazza sorge anche la Chiesa di Santa Domenica (църква „Света Неделя“
Sveta Nedelya). La chiesa ha una lunga storia che è brevemente tratteggiata nella pagina wiki cui rimanda il link. Ho poche fotografie di questa chiesa, forse perché ormai molto stanco. All'interno come in tutte le chiese ortodosse di Sofia era vietato fotografare. Ho violato, per una volta questa regola: come punizione la foto è venuta mossa....:-(
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Sofia: Chiesa di Santa Domenica (църква „Света Неделя“ Sveta Nedelya). |
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Sofia: Chiesa di Santa Domenica (църква „Света Неделя“ Sveta Nedelya). |
E' orami il tramonto quando arriviamo in Vitosha Boulevard (булевард "Витоша"). Le ultime fotografie fatte a Sofia ritraggono il
Palazzo di Giustizia (Съдебна палата, Sadebna palata) di Sofia, proprio all'inizio di Vitosha Boulevard...
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Sofia: Palazzo di Giustizia (Съдебна палата, Sadebna palata) |
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Sofia: Palazzo di Giustizia (Съдебна палата, Sadebna palata) |
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