domenica 7 dicembre 2014

Dodicesimo Giorno: Istanbul - giorno III : parte 3

"Avevo deciso in un primo momento di presentare i vari soggetti fotografati secondo l'ordine numerico adottato nella pianta degli edifici dell'Ayasofya Museum esposta all'ingresso.... Ma poi ho desistito .... e poi c'erano così tanti lavori di restauro all'interno della Basilica che molte cose non erano certo documentabili. E poi le scarse condizioni di luce e poi la moltitudine dei visitatori. Quindi non so come farò" Così nel post precedente. Già, la luce. Possiamo cominciare da quella.

F1- Istanbul: Santa Sofia (Ναός τῆς Ἁγίας τοῦ Θεοῦ Σοφίας, Ayasofya) 

F2- Istanbul: Santa Sofia (Ναός τῆς Ἁγίας τοῦ Θεοῦ Σοφίας, Ayasofya) 

F3- Istanbul: Santa Sofia (Ναός τῆς Ἁγίας τοῦ Θεοῦ Σοφίας, Ayasofya) 

F4- Istanbul: Santa Sofia (Ναός τῆς Ἁγίας τοῦ Θεοῦ Σοφίας, Ayasofya) 


F5 - Istanbul: Santa Sofia (Ναός τῆς Ἁγίας τοῦ Θεοῦ Σοφίας, Ayasofya) 

F 6- Istanbul: Santa Sofia (Ναός τῆς Ἁγίας τοῦ Θεοῦ Σοφίας, Ayasofya) 

In secondo luogo gli scoraggianti (da un punto di vista puramente fotografico)  ed imponenti lavori di restauro interni: niente panoramiche d'insieme della loggia centrale o della volta da una prospettiva ottimale. Rimando naturalmente alle ben documentate pagine wiki per le informazioni storiche e architettoniche di Santa Sofia

F7- Istanbul: Santa Sofia (Ναός τῆς Ἁγίας τοῦ Θεοῦ Σοφίας, Ayasofya) 

F8- Istanbul: Santa Sofia (Ναός τῆς Ἁγίας τοῦ Θεοῦ Σοφίας, Ayasofya) 

La cupola che sovrasta lo spazio centrale è  a 55.60 m. dal livello del suolo, 31.87 m. da Nord a Sud e 30.87 m. da Est a Ovest. La differenza più importante nella progettazione architettonica di Hagia Sophia è che le sue dimensioni e misure sono molto più grandi rispetto alle chiese precedenti, e la cupola centrale è molto più grande e più alta. Nella sua costruzione gli architetti hanno usato marmo, pietra e mattoni speciali, leggeri e resistenti, appositamente fabbricati con argilla di Rodi. La cupola fu danneggiata nel mese di agosto 553 e di dicembre  557 da dei terremoti ed il 7 maggio 558 la parte orientale della cupola crollò. La sua ristrutturazione fu effettuata dal nipote di Isidoro di Mileto, Isidoro il Giovane. Isidoro il Giovane dovette prima riportare a piombo le mura sottostanti rinforzandone l'interno in modo che queste fossero in grado di sostenere il peso della nuova copertura. Inoltre, innalzò la nuova cupola di circa sei metri rispetto alla precedente in modo da diminuire le forze laterali e da scaricare più facilmente il suo peso lungo le pareti. Inoltre, la stabilità della cupola fu aumentata da Isidoro il Giovane grazie all'introduzione di costoloni longitudinali che innervano la struttura passando fra le finestre. Questi permettono al peso della cupola di scaricarsi in basso lungo la cornice e verso i pennacchi e, infine, lungo le pareti e verso le fondazioni. 
La cupola crollò comunque nuovamente, dopo essere sopravvissuta ad un grande incendio nel 859. dopo un terremoto del 989  e fu ancora una volta ricostruita. Altri danneggiamenti e crolli parziali seguirono ai terremoti del 1344 e del 1346. In origine era rivestita di mosaici dorati ma venne decorata con calligrafie durante gli importanti lavori di restauro eseguiti dal 1847 al 1849 ordinati dal Sultano Abdulmecid (1839–1861) sotto la supervisione degli architetti svizzeri Gaspard e Giuseppe Fossati. Questo restauro incluse il riempimento di grandi crepe sulla cupola nonché la messa in opera di cerchi d'acciaio per aumentarne la stabilità. In origine era rivestita di mosaici dorati ma venne decorata con calligrafie che trascrivono  il versetto 35 ° del Corano  eseguite da uno dei più importanti calligrafi del suo tempo, Kazasker Mustafa İzzet Efendi

Ayat an-Nur (Arabic: "the Sign of Light" or the Verse of Light)

"Allah is the Light of the heavens and the earth.
The parable of His Light is a niche wherein is a lamp—
the lamp is in a glass, the glass as it were a glittering star—
lit from a blessed olive tree,
neither eastern nor western,
whose oil almost lights up,
though fire should not touch it.
Light upon light.
Allah guides to His Light whomever He wishes.
Allah draws parables for mankind,
and Allah has knowledge of all things."
I[Translation by Ali Quli Qara'i]

F9- Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): cupola - Dom

F10- IIstanbul: Santa Sofia (Ayasofya): cupola - Dom

F11- IIstanbul: Santa Sofia (Ayasofya): cupola - Dom

I grandi pannelli calligrafici ("medaglioni") sulle pareti della loggia principale sono stati scritti da  Kazasker Mustafa İzzet Efendi, durante le riparazioni tra il 1847 e il 1849 promosse dal sultano Abdülmecid (1839-1861). Hanno un diametro di 7,5 metri, con scritte dorate su sfondo verde canapa. Otto di questi pannelli contenengono i nomi di Allah, Maometto e dei quattro califfi: Abu Bakr, Omar, Uthman, Ali e i nipoti di Maometto, cioè Hasan e Husayn. Sono i più grandi del mondo islamico. Nel 1934 Atatürk  trasforma Ayasofya in Museo e fa rimuovere i pannelli. Per lo storico Edhem Eldem questa trasformazione "incarna la secolarizzazione del Paese e la promozione dell'universalismo occidentale." Nel 1951, il governo Menderes li fa rimettere al loro posto.

F12 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Pannelli calligrafici - Calligraphic Panes

F13 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Pannelli calligrafici - Calligraphic Panes
Mosaici e affeschi: l'abside

Al centro della semi-cupola absidale vi è la figura della Vergine Maria con il bambino Gesù (Theotokos), seduta in trono. Il mosaico della Theotokos è il primo mosaico del periodo post-iconoclasta. E 'stato inaugurato il 29 marzo 867 dal Patriarca Fozio e dagli imperatori Michele III e Basilio I il Macedone.  Maria è seduta su un trono senza schienale, tenendo il bambino Gesù in grembo. I suoi piedi sono appoggiati su un piedistallo e sia questo che il trono sono decorati con pietre preziose. Questi mosaici sono considerati una ricostruzione  di mosaici del sesto secolo che furono distrutti durante il periodo iconoclasta. Le figure sono disposte sullo sfondo del mosaico dorato originale del VI secolo.
aaa
F14 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), Abside

F15 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), Abside: Madonna col Bambino, mosaico  IX sec.

F16 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), Abside: Madonna col Bambino, mosaico  IX sec.

F17 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), Abside: Madonna col Bambino, mosaico  IX sec.

L'Imperatore Basilio II il Bulgaroctono (Βασίλειος Β΄ Βουλγαροκτόνος , Basileios II Bulgaroktonos; 958 – Costantinopoli, 15 dicembre 1025) fece rappresentare in mosaico su ciascuno dei quattro pennacchi della cupola un Hexapterygon (angelo con sei ali). In periodo ottomano i volti dei Serafini furono nascosti da una stella dorata. Due di essi (pennacchi ad Est) scomparvero e vennero rifatti con la tecnica dell'affresco durante il restauro di Gaspare Fossati, che fece ricoprire il loro viso con un alone d'oro (F21). Nel 2009 uno di loro è stato riportato allo stato originale (F18-F19). 

F18 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), pennacchio orientale della cupola: Serafino, mosaico XI sec.

F19 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), pennacchio orientale della cupola: Serafino, mosaico XI sec.

F20 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), pennacchio orientale della cupola: Serafino, mosaico XI sec.


F21 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), pennacchio occidentale della cupola: Serafino,affresco XIX sec
Sull'arco absidale vi sono mosaici raffiguranti gli Arcangeli Gabriele ( a destra) e Michele (sulla sinistra). Solo l'ala e il bordo di piedi di Michele sono oggi visibili. I mosaici risalgono alla seconda metà del IX secolo.
F22 - Istanbul: Santa Sofia: l'Arcangelo Gabriele sull'arco absidale IX sec.

Mosaico della Deesis
Il Mosaico della Deesis (greco Δέησις "supplica") o Deisis risale probabilmente al 1261. E 'il terzo pannello della Loggia Imperiale nella galleria superiore. Questo mosaico è considerato un capolavoro per la dolcezza dei tratti e delle espressioni dei volti, nonché l'inizio della rinascita della pittura bizantina. Lo stile è quello dei pittori italiani di fine XIII e XIV secolo, come Duccio di Buoninsegna. Maria (MP ΘΥ) e Giovanni Battista (O AΓIOC IΩ O ΠPOΔPOMOC. Giovanni Prodromos), entrambi di tre quarti, implorano l'intercessione di Cristo Pantocratore (IC XC) per i peccati dell'umanità nel Giorno del Giudizio. La parte inferiore del mosaico è molto deteriorata, probabilmente a causa della pioggia proveniente dalla vicina  finestra.

F23  - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Loggia Imperiale: Deesis

F24  - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Loggia Imperiale: Deesis

F 25 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Loggia Imperiale: Deesis Cristo Pantocrator
AAA
F26 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Loggia Imperiale: Deesis, Cristo Pantocrator

F27 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Loggia Imperiale: Deesis, Maria


F28 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Loggia Imperiale: Deesis, Giovanni il Battista

Mosaico di Comneno
Il mosaico di Comneno si trova, anche questo, sulla parete orientale del lato meridionale della galleria superiore. E 'stato eseguito dopo il 1122. La Vergine Maria (MP ΘY) è in piedi al centro nelle sue vesti blu scuro tipiche dell'arte bizantina. Tiene in grembo il Bambino Gesù, che dà la sua benedizione con la mano destra mentre si tiene un rotolo nella mano sinistra. Sul lato destro, l'imperatore (il Basileus) Giovanni II Comneno (IΩ (ANNHC) IN X (PICT) TΩ Ω Θ (E) Ω ΠICTOC BACIΛEYC ΠOPΦYPOΓENHTOC, AYTOKPATΩP PΩMAI (ΩN) O KOMNHNOC "Giovanni, pio Imperatore in Cristo Dio Porfirogenito, re dei Romani, Comneno ") è rappresentato in una veste ricamata con pietre preziose. Egli è in possesso di una borsa, simbolo di una donazione imperiale alla chiesa. L'imperatrice Irene d'Ungheria (H EIPHNH EYCEBECTATH AYΓOYCTA "Irene, la molto pia Augusta") si trova sul lato sinistro della Vergine in abiti da cerimonia, presentando un documento. Il loro figlio maggiore, il co-imperatore Alessio (AΛEΞIOC IN X (PICT) Ω ΠI (CTOC) BACIΛEYC PΩMAI (ΩN) "Alexis, in Cristo, pio imperatore dei Romani") è raffigurato sul vicino pilastro. I suoi tratti tristi riflettono la sua morte lo stesso anno di tubercolosi. Possiamo confrontare questo gruppo con il mosaico dell'Imperatrice Zoe (vedi più sotto), che precede di un secolo, e vedere l'evoluzione: l'espressione dei ritratti è ora più realistica, vale a dire meno idealizzata. L'imperatrice ha  i capelli biondi intrecciati, delle guance rosee e degli occhi grigi, a mostrare le proprie radici ungheresi. L'imperatore è rappresentato con dignità.


F29  - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Mosaico di Comneno XII sec.

F30 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Mosaico di Comneno XII sec.


Mosaico dell'Imperatrice Zoe
Questo mosaico della galleria meridionale data del secolo XI. Cristo Pantocratore, in vesti blu scuro (come è d'uso nell'arte bizantina), è seduto in centro, su uno sfondo dorato, dando la sua benedizione con la mano destra e tenendo la Bibbia con la sinistra. Su ogni lato del suo volto sono disposti monogrammi IC e XC, per IHCOYC XPICTOC (Iesous Christos). E 'affiancato da Costantino IX Monomaco e sua moglie l'imperatrice Zoe, entrambi in abiti da cerimonia. L'Imperatore ha una borsa che ricorda il dono ha fatto alla chiesa, mentre Zoe tiene un libro, che simboleggia il suo dono, recante queste parole: KΩNCTANTINOC IN X (PICT) TΩ Ω Θ (Ε) Ω ΠICTOC BACIΛEYC "Costantino, imperatore pio in Cristo Dio." L'iscrizione sul lato dell'imperatore dichiara: KΩNCTANTINOC IN X (PICT) TΩ Θ Ω (Ε) Ω AYTOKPATΩP ΠICTOC BACIΛEYC PΩMAIΩN O MONOMAXOC "Costantino, imperatore pio in Cristo Dio, Re dei Romani, Monomaco". L'iniscrizione dell'imperatrice recita: ZΩH H EYCEBECTATH AYΓOYCTA "Zoe, il molto pio Augusto." Né viso, né il nome dell'imperatore sono quelli originali. E 'possibile che il mosaico rappresentasse il primo marito di Zoe, Romano III Argiro, o il suo figlio adottivo, Michele IV il Paflagone.


F31  - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Mosaico dell'Imperatrice Zoe

F32  - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Mosaico dell'Imperatrice Zoe:
Cristo Pantocratore

F33  - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Mosaico dell'Imperatrice Zoe:
 l'Imperatrice Zoe

F34  - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya), galleria superiore, Mosaico dell'Imperatrice Zoe:
Costantino IX Monomaco

Non potendo fare foto panoramiche della Basilica ci si rivolge ai dettagli...e in Santa Sofia sono molti, moltissimi. A cominciare dalle colonne e dai capitelli (F10 -F19)

F35 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Colonne e capitelli - Columns and capitals

F36 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Colonne e capitelli - Columns and capitals

F 37- Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Colonne e capitelli - Columns and capitals


F38 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Colonne e capitelli - Columns and capitals

F39 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Colonne e capitelli - Columns and capitals


F40 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Colonne e capitelli - Columns and capitals

F41 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Colonne e capitelli - Columns and capitals
F42 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): Colonne e capitelli - Columns and capitals

Decorazioni

F43 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): decorazioni

F44 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): decorazioni

F45 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): decorazioni

F46 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): decorazioni

F47 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): decorazioni

F48 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): decorazioni
Giara di marmo (o onice) usata in giorni particolari per distribuire acqua e sorbetti. Periodo Ellenistico (IV-III sec. BC): bloco monolitico di marmo. Fu portata dal sultano Murad III (1574-1595) dall'antica Pergamo
F50 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya):  giara di Pergamo, marmo monolitico IX-III sec BC


Scale di accessso alla galleria superiore


F51 -  Istanbul Santa Sofia: rampa d'accesso alla galleria superiore

F52  -  Istanbul Santa Sofia: rampa d'accesso alla galleria superiore
Finestre
F53 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): finestre....

F54 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): finestre....

F55 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): finestre....

F56 - Istanbul: Santa Sofia (Ayasofya): finestre....

Una seconda chiesa fu costruita per volere di Teodosio II, il quale la inaugurò il 10 ottobre 415. La basilica, dotata ancora di un tetto in legno, fu progettata dall'architetto Rufino. Incendiata durante la rivolta di Nika, scoppiata nel 532 contro l'imperatore Giustiniano, la chiesa bruciò quasi completamente.
Diversi blocchi di marmo appartenenti all'edificio sono stati scoperti nel 1935 sotto il cortile occidentale da A.M. Schneider; tra questi quello raffigurante 12 agnelli, i quali rappresentano metaforicamente i 12 apostoli. Originariamente parte del monumentale ingresso principale, i blocchi sono visibili in uno scavo adiacente all'ingresso dell'edificio. Scavi ulteriori sono stati abbandonati per paura di pregiudicare l'integrità della basilica.

F57  -  Istanbul Santa Sofia: blocco di marmo proveniente dalla basilica ordinata da Teodosio II,
con raffigurazione di una processione di agnelli.

F58  -  Istanbul Santa Sofia: blocco di marmo proveniente dalla basilica ordinata da Teodosio II,
con raffigurazione di una processione di agnelli.


Nessun commento:

Posta un commento