giovedì 27 novembre 2014

Nono Giorno: Sofia - parte quarta

La Sala del Tesoro del Museo Archeologico Nazionale di Sofia

La Sala del Tesoro (Vault) si trova al secondo piano sul lato orientale del museo. L'area è stata progettata per l'esposizione di tesori, corredi funerari e singoli reperti di particolare valore artistico e storico dalla tarda Età del Bronzo e dalla prima Età del Ferro fino alla tarda antichità.

Corredi funerari provenienti dalla necropoli macedone di Trebeniste
Le prime collezioni, a sinistra della Sala, sono quelle di reperti provenienti dalla necropoli di Trebeniste (o Trebeništa)Macedonia, risalenti ad un periodo compreso tra il VII secolo aC e il III aC.  Novantasei anni fa, nel 1918, un'unità dell'esercito bulgaro stava riparando le strade vicino al lago di Ocrida (Ohrid), in Macedonia: fu così che, per caso, furono scoperte le sette tombe di Trebeniste. Il governo inviò l'archeologo Karel Škorpil a organizzare gli scavi. I reperti furono successivamente studiati da Bogdan Filov (lo abbiamo già incontrato).


Grave I, necropolis of Trebeniste, Macedonia
End of 6th c. BC (after Filov 1929, fig 3)
La prima guerra mondiale ritardò la pubblicazione dei primi studi su questo ritrovamento fino al 1927. La regione di Trebeniste era già nota nel mondo antico per i suoi ricchi giacimenti d'argento: le miniere d'argento di Damastion citate da Strabone erano nelle vicinanze. I depositi d'oro più prossimi erano invece nella Metohija-Kosovo e a Kratovo Le più importanti strade balcaniche vi si si intersecavano e tre chilometri e mezzo a ovest del lago di Ohrid si estendeva la pianura attraversata dal fiume Drin. Le montagne dell'odierna Albania separano questa regione dal Mare Adriatico a cui conducono però due fiumi, Shkumbini (Genusus) e Semeni (Aspus).  Precoci influenze greche su questa zona si ebbero durante il periodo della colonizzazione greca. Nel VII secolo aC i Greci iniziarono la costruzione di una rete di apoikoi (colonie) lungo tutto il Mare Adriatico e stabilirono insediamenti potenti come Korkyra (Κόρκυρα. oggi sull'isola di Corfù), Epidamnos (Dyrrachium, oggi Durrës) e Apollonia (oggi Pojan). Korkyra, prima colonia greca in Adriatico, fu utilizzata dai colonizzatori greci come base di appoggio per la penetrazione più a nord. Un quadro molto simile si può trarre per quanto riguarda le coste del Mar Nero e il Mar Egeo. Questi sviluppi sono di solito considerati prove a sostegno dell'ipotesi che un numero significativo di elementi scavati dalla necropoli Trebeniste sono stati importati dalla Grecia, mentre altri sono considerati di origine tracio-barbarica con influenze greche. La necropoli di Trebeniste è quindi considerata come un anello intermedio tra la Tracia e civiltà micenea.  

Funeral mask (and arm with a ring). Gold. Grave I, necropolis of Trebeniste, Macedonia End of 6th c. BC

Le tombe sono a pozzo con pavimenti di terra battuta, riempite con terra e grosse pietre. I guerrieri sono sepolti in abiti da cerimonia, con le loro armi, il vasellame, e altre offerte funerarie. Un ricco inventario funebre si trova solo in tombe datate verso la fine del VI secolo aC. Tombe di uomini, donne e bambini, risalenti a questo periodo, contengono ricchi corredi funerari anche se i sontuosi vasi importati dal mondo greco, calici e rhytons in argento sono stati trovati solo nelle tombe dei "re guerrieri". In alcune di queste il defunto indossava sandali, guanti e una maschera realizzati con lamine in oro. Chi erano queste  popolazioni? Un passaggio corrotto di Strabone suggerisce che i Peresadyes e la tribù illirica degli Enchelei si allearono per creare un nuovo stato nell'area  della moderna Ocrida. Se questo passo corrispondesse alla verità storica allora il cimitero reale situato nella necropoli di Trebeniste è quella dei Peresadyes, tribù Illirica o forse Tracia. 
Lo stile di vita che era associato a queste pratiche funerarie è quella del pastoralismo nomade. Quando questa attività è prioritaria nell'economia di una regione i capi guerrieri delle piccole tribù formate dai singoli gruppi pastorali diventano socialmente dei leaders. E quando più tribù formano un aggregato (cluster) tribale, il potere viene assunto da una aristocrazia tribale.  Nell'Illiria sembra che i capi-guerrieri dominassero una popolazione sedentaria perché erano ben armati per difendere le greggi dai predatori (leoni, lupi, orsi) e da potenziali rivali. Tucidide  afferma che presso gli Illiri " I pochi regnano sui molti, i pochi non avendo altro titolo per esercitare il loro despotico potere che la loro superiorità nel combattimento". 


Helmet, Grave V, necropolis of Trebeniste, Macedonia End of  6th c. BC


Hydria, bronze. Grave III, necropolis of Trebeniste, Macedonia
Laconia product, first quarter 6th c. B.C.

Necropolis of Trebeniste, (Grave I ?) Macedonia End of 6th c. BC

Necropolis of Trebeniste (Grave I ?), Macedonia End of 6th c. BC

Necropolis of Trebeniste (Grave I ?), Macedonia End of 6th c. BC

Necropolis of Trebeniste (Grave I ?), Macedonia End of 6th c. BC


Corredi funerari provenienti dalla necropoli trace di Duvanil

L'anfora-rhyton (foto qui sotto) e altri ornamenti (non presenti nella presente galleria fotografica) fanno parte delle offerte funerarie della tomba di una donna (una principessa?) scoperta accidentalmente nel 1925 a Kukuva mogila (tumulo) nella necropoli trace vicino al villaggio di Duvanli, nel distretto di Plovdiv, l'antica Filippopoli. Il corredo funerario è tipico della cultura degli Odrisi (Odrysae) un'unione di tribù trace che occupò gran parte dell'odierna Bulgaria tra il V e il III secolo a.C., estendendosi al suo apogeo anche in parti della Dobrugia settentrionale, oggi in Romania, della Grecia settentrionale e del territorio europeo della Turchia. L'anfora-rhyton è un prodotto Achemenide della prima metà del V secolo aC.. La tipologia è quella presente in alcuni rilievi dell'Apadana ( una sala delle udienze dagli alti colonnati) a Persepoli. La forma è attestata nella toreutica Achemenide del periodo che va dal VI al IV sec. aC. Maniglie a forma di leoni cornuti - grifoni, con zampe posteriori su un tamburo profilato, caratterizzano questo tipo. Il dorso di uno dei due rhyta (a sinistra nella foto qui sotto) è sormontato da un beccuccio per versare il contenuto dell'anfora.



Anfora-rhyton in argento, necropoli di Duvanlii Plovdiv. Seconda metà del V sec. AC.

Helmet. Bronze. Provenance unknown  4th c. B.C.

Shield appliqués. Gold. Meshinkova Tumulus, Panicheri, Plovdiv region 4th c. B.C.

Appliqués for a horse harness, a shield and a strap - Silver,
Mramorna Tumulus. Panagyurishte region 4th c. B.C.

Appliqués for a horse harness, a shield and a strap - Silver,
Mramorna Tumulus. Panagyurishte region 4th c. B.C.

Corredo funerario di una tomba reale di  Zlatinitsa - Malomirovo

Nel 2006 un team di archeologi diretti d Daniela Agre, nel corso uno scavo intrapreso nei pressi del villaggio di Malomirovo, ai piedi delle montagne Strandja, portarono alla luce una tomba con un corredo funerario  eccezionalmente ricco. I reperti appartenevano ad un re del Sud Est della Tracia. Era un giovane robusto di 18-19 anni, di circa 1,90 metri di altezza ed era sepolto in un profondo pozzo secondo un sofisticato cerimoniale funerario che comprendeva il sacrificio del cavallo che aveva accompagnato il giovane re nelle sue battaglie (nella sua groppa fu ritrovata una freccia calcificata) e del suo cane, il cui collare metallico è sopravvissuto. Il nobile trace aveva il capo cinto da una fascia di cuoio con 29 ornamenti in oro e una corona di foglie d'ulivo d'oro con una applique, rappresentante Nike, nel centro della corona. A suo mignolo sinistro portava un anello d'oro con un guerriero a cavallo ed una divinità raffigurati sull'incastonatura. Aveva un rhyton nella sua mano destra. Le sue scarpe di cuoio, del tipo mocassino, sono i soli resti dei suoi indumenti ad essere sopravvissuti. Le offerte funerarie comprendono le sue armi e vasi di argento dorato, d'argento, bronzo, alabastro e ceramica. Il suo armamento consiste in un elmo di tipo attico, indossato sopra il copricapo di cuoio, un'armatura, una spada, 7 lance e 200 punte di freccia oltre a magnifici schinieri d'argento parzialmente dorati. Gli schinieri sono del tipo trovato nel Tumulus Mogilanska Mogila a Vratsa.  Presenta le stesse decorazioni raffigurate in un set di attacchi per l'imbracatura dei cavalli del tesoro di Letnitsa. Decorazioni in cui sono codificate rappresentativamente le narrazioni mitologico religiose del defunto re Tracio. La spada, impressionante per le sue grandi dimensioni, è di ferro, con un'impugnatura di legno modellata a testa d'uccello. La spada era inserita in un fodero di legno. Il colino (strainer) elegantemente modellato, nei suoi analoghi d'argento appartiene al tipo ritrovato nelle tombe reali di Vergina (Grecia), Il rhyton ha un collo breve ed il protomo di un cervo. La scena raffigurata - grifoni che attaccano un toro - è realizzata con straordinaria capacità tecnica. Gli effetti policromi sono  realizzati con la doratura di alcuni dettagli. La tomba del re trace è databile tra la metà ed il terzo quarto del quarto secolo aC. Il suo corredo funerario è, al momento,  tra i  più importanti mai ritrovati  nella terra un tempo abitata dai Traci.

Grave Goods from a Royal tombs from Zlatinitsa and Rozovets regions  4th c. B.C. 

1) Strainer, rhyton, arroweads and sword. Bronze, silver gilt, iron, wood. Golyama Mogila, Zlatinitsa, Yambol region. About mid 4th c. B.C. 2) Wreath. Cold. Golyama Mogila, Rozovets, Plovdiv region 4th c. B.C. 3) Signet rings. Gold. Glojene, Lovech region, provenance unknown 4th c. B.C. 4) Rhyton. Silver. Yujna Mogila, Rozovets, Plovdiv region 4th c. B.C. 5) Phialae; one of them inscribed with the name of tracian King Kotys 4th c. B.C.

Grave Goods from a Royal tombs from Zlatinitsa and Rozovets regions  4th c. B.C. 


Wreath. Gold. Golyama Mogila, Rozovets, Plovdiv region 4th c. B.C

Il 7 novembre 2012 è stata trovata una scatola di legno con degli oggetti d'oro durante gli scavi del più alto tumulo di Getae (Omurtagova Tumulus) vicino al villaggio di Sveshtari, nella regione di Razgrad, Il tumulo appartiene alla necropoli del centro religioso e politico dei Geti del primo millennio aC. molto probabilmente l'enigmatica Dausdava ("La città dei lupi") di cui parla Claudio Tolomeo nella sua Tabula Nona. Il luogo in cui,  in periodo ellenistico, fu edificata Helis. Il sito è stato occupato nel tempo da un enorme complesso di santuari e luoghi di culto, una città e una necropoli con oltre 120 tumuli, tutti ora compresi nella Riserva Nazionale di Sboryanovo. I resti della scatola di legno con gli oggetti d'oro sono stati trovati ad una profondità di circa 8 m sotto la superficie del tumulo. Gli oggetti d'oro appartengono a tre gruppi. Il primo comprende gioielli femminili - un diadema d'oro a spirale con figurine scolpite di leoni, pantere, rosette e creature fantastiche (vedi foto) , bracciali a 4  spirali con teste di leone e un anello d'oro con un Eros in altorilievo. Il secondo gruppo è costituito da appliques per i finimenti dei cavalli - 2 dischi con in rilievo la testa di Athena con  elmo, più di 50 altre appliques con volti di donna (Athena) o ornamenti floreali, e più di 120 dischi con forma semisferica. Tre tipi di appliques, di cui alcuni intarsiati con smalto blu e bianco, centinaia di minuscole perline tonde o cilindriche e fili d'oro, suggeriscono che nella scatola fosse disposto un panno di broccato. Il contesto archeologico del luogo di ritrovamento è di estrema importanza per comprendere i riti di inumazione dei Geti che, secondo Erodoto, credevano nell'immortalità dell'anima e consideravano la morte un mero cambio di paese: "I Geti si ritengono immortali... sono convinti che lo scomparso non muoia veramente, ma raggiunga il dio Zalmoxis" (o Zalmolxis).  "Ogni quattro anni mandavano uno di loro, tratto a sorte, a portare un messaggio a Zalmoxis, secondo le necessità del momento... tre Geti hanno l'incarico di tenere tre giavellotti, altri afferrano per le mani ed i piedi il "messaggero designato", lo fanno roteare e lo scagliano sulle lance. Se muore trafitto, ritengono che il dio sia propizio, se non muore, accusano il messaggero, sostenendo che è un uomo malvagio, e quindi ne inviano un altro...". Erodoto aggiunge anche che "Queste persone, sotto i tuoni e i fulmini, puntano le loro frecce al cielo, minacciando gli dei; e loro non credono che ci sia alcun dio tranne che il loro".(Erodoto, Storie, IV, 94.) I risultati degli scavi dimostrano che i riti funerari praticati dai Geti avvenivano secondo pratiche complesse - reinumazione delle ossa del defunto, di offerte, di sacrifici animali, accompagnati da tre fasi di palificazione dei tumuli. La scatola di legno con gli oggetti d'oro è l'illustrazione più brillante di queste pratiche di sepoltura. Può essere datata verso la fine del  IV - l'inizio del III secolo aC - il periodo dell'apogeo politico e culturale dello stato Getico. Molto probabilmente il tumulo e la sua sepoltura centrale ancora da scavare potrebbero essere collegati con Kotela - famoso re Getico degli ultimi decenni del IV secolo aC, che ha giocato un ruolo importante nelle vicende politiche e militari dei Balcani, anche come alleato di Filippo II nella loro lotta comune contro il re scita Ateas. Meda, la figlia di Kotels divenne una delle mogli del Filippo II nel 339 aC. Ancora più importante è sapere che i Geti - profeti e propagatori della dottrina orfica dell'immortalità dell'anima, hanno svolto un ruolo importante nella formazione delle credenze religiose degli altri antichi popoli europei. 

Gold jewellery (bracelets, diadem and ring)  appliqués for horse trapping
and fabric, Omurtagova Tumulus, Svedhyari, Razgrad region Late 4th - early 3th c. B.C.

Gold  diadem Omurtagova Tumulus, Svedhyari, Razgrad region Late 4th - early 3th c. B.C.




Il tesoro di  Galiche


Le quattordici appliques dorate appartengono ad un tesoro ritrovato accidentalmente nel 1918 a Galiche, nella regione di Varna. Essi sono tutti riccamente decorati a sblzo con motivi floreali. Due di essi sono sono pregevoli per le loro decorazioni: una imponente Dea-Madre tra uccelli ed un Dio-cavaliere., entrambe principali divinità del Pantheon trace. I reperti sono circolari, di vario diametro, e con fori per essere fissati a qualche supporto. Sono interpretati come parte dei finimenti delle cavalcature databili tra il II ed il I secolo aC.

Treasure of harness fittings. Silver gilt. Galiche, Vrasta region 2th-1th B.C.


Testa di bronzo dal Tumulo di Golyama Kosmatka vicino a Shipa IV secolo aC


Di questo famosissimo bronzo ritrovato nel 2004 nella regione di  Stara Zagora e interpretata come la raffigurazione del re del regno tracio di Odrysia, Seuthes III è stato scritto molto (vedi ad esempio qui) per cui non aggiungo altro.

Portrait head of statue.  Bronze, ivory and semiprecious stones.
Golyama Kosmatka Tunulus, Shipka, Stara Zagora region. End of 4th c. B.C.

Portrait head of statue.  Bronze, ivory and semiprecious stones.
Golyama Kosmatka Tunulus, Shipka, Stara Zagora region. End of 4th c. B.C.

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