martedì 9 dicembre 2014

Dodicesimo Giorno: Istanbul - giorno III : parte 4

Dunque, usciamo da Santa Sofia intorno alle 15:15 e decidiamo di visitare la Moschea Blu (Sultanahmet camii), altro punto obbligato di ogni turista. Tuttavia, quando arriviamo alla moschea, dopo esserci messi in coda in una fila di media lunghezza ci viene comunicato che la moschea (per motivi liturgici credo)  è temporaneamente aperta solo ai fedeli. Ritornerà fruibile alle 16:30. Decidiamo di non aspettare perché a quell'ora, penso, ci sarà troppa poca luce all'interno per la fotografia, e dopo Haya Sofya...Ci facciamo un giro all'Ippodromo, o meglio, intorno a quel poco che ne resta. Lo chiamano Ippodromo ma il suo nome, alla luce della sua Storia, dovrebbe essere Campo di Sangue o Luogo dei Massacri...A brevi linee ecco la sua Storia. 
Anche se associato con la storia di Costantinopoli, l'ippodromo esisteva già al tempo di Bisanzio (Βυζαντιον o Byzantion in greco), una città di provincia di modesta importanza. Fu ampliato una prima volta nel 203 da Settimio Severo. Nel 324, Costantino decise di trasferire la capitale dell'impero da Roma a Bisanzio, che chiamò "Nova Roma" (Nuova Roma). Il nome non giunge ad essere adottato, e la città è ormai conosciuta come Costantinopoli, la città di Costantino. Quest'ultimo si impegna, tra le altre grandi opere di abbellimento, ad ingrandire l'ippodromo dotandolo di una pista per le corse di circa 450 metri di lunghezza e in grado di ospitare 100.000 spettatori. Durante tutto il periodo bizantino, l'Ippodromo è il centro della vita sociale e politica della città. Ingenti somme sono giocate nelle scommesse intorno alle corse dei cavalli e la città è divisa tra i sostenitori dei Blu (Venetii) e dei Verdi (Prasinoi), Rossi (Rousioi) e Bianchi (Leukoi) essendo a loro volta gradualmente emarginati e assorbiti dalle due prime fazioni. Queste assumono gradualmente un carattere politico e religioso, una trasformazione che porterà ad una guerra civile vera e propria: la rivolta Nika.
La rivolta Nika del 532.
La rivolta Nika fu una sanguinosa sommossa scoppiata a Costantinopoli, nell'Ippodromo, l'11 gennaio 532; al grido di "Nikā, Nikā", ("Vinci! Vinci!"), con cui il popolo era solito incitare i propri campioni nelle corse di carri, la folla tentò di rovesciare l'imperatore Giustiniano I che però riuscì a spegnere la ribellione nel sangue. Dopo tre giorni di rivolta, il generale Belisario, fedele all'Imperatore, al comando dell'esercito imperiale era giunto alle porte della città, reduce dalla guerra persiana seguito da molti mercenari. Gli uomini di Narsete e Belisario entrarono dai diversi ingressi dell'ippodromo e fecero strage dei rivoltosi, arrestando Ipazio, nipote di Anastasio I, che era stato proclamato imperatore, e il cugino di costui Pompeo, che furono incarcerati e messi a morte da Giustiniano. Secondo le fonti furono uccise nell'Ippodromo 35 000 persone. 
La strage dei Giannizzeri del 1826
Con l'aumentare del prestigio e dell'importanza dei giannizzeri, molti di essi iniziarono a desiderare maggiori diritti e una vita migliore. Giunsero in più occasioni a perturbare gravemente la vita dell'impero, riuscendo per tre volte anche a destituire gli stessi sultani (il segno dell'inizio della ribellione era il rovesciamento della marmitta, qazan, simbolo della coesione del corpo): casi celebri sono quelli di Osmān II nel 1622, Ibrāhīm nel 1648 e Selim III nel 1808. Ormai visti come un ostacolo al corretto funzionamento dell'apparato statale, i giannizzeri furono sciolti dal sultano Mahmud II nel 1826, dopo un primo deciso, ma fallimentare tentativo operato da Selim III (che costò il trono). Il sultano Mahmud, forte dei corpi di moderna artiglieria da poco creati, della relativa calma alle frontiere a seguito delle guerre napoleoniche e della collaborazione dell'emiro dell'Egitto (che da poco era riuscito ad ammodernare le proprie truppe dopo l'abbattimento del dominio mamelucco) proclamò la fondazione di un nuovo corpo di fanteria, invitando i reggimenti di giannizzeri a fornire i propri uomini migliori perché confluissero nella nuova unità. Come previsto dal sultano, la reazione dei giannizzeri fu di aperta rivolta: il sovrano ebbe così il pretesto per dichiarare fuorilegge l'intero corpo militare e sedare col sangue la rivolta grazie alle nuove truppe a lui fedeli. A seguito della ribellione la gran parte dei giannizzeri fu sterminata (circa 30.000 finirono uccisi, in gran numero dopo essere stati raccolti nell'Ippodromo di Costantinopoli e il corpo non fu più ricostituito. La loro setta dei Bektashi fu abolita.

F1 - Piano dell'Ippodromo al centro di Costantinopoli

F - Istanbul: Ippodromo (Sultanahmet Meydanı) 

F - Istanbul: Ippodromo (Sultanahmet Meydanı) 

F - Istanbul: Ippodromo (Sultanahmet Meydanı) 

F - Istanbul: Ippodromo (Sultanahmet Meydanı)

Cosa rimane oggi dell'Ippodromo?
Come la maggior parte dei monumenti eretti da Costantino I nella sua nuova capitale, l'Ippodromo fu decorato con numerose sculture portate soprattutto dai grandi santuari e dalle città greche:  
Tre ornamenti della spina sono ancora visibili oggi: 
Qui di seguito vi sono le immagini: consiglio di ricorrere ai numerosi links per saperne di più 
F - Istanbul, Ippodromo: Obelisco di Teodosio

F - Istanbul, Ippodromo: Obelisco di Teodosio

F - Istanbul, Ippodromo: Obelisco di Teodosio
F - Istanbul, Ippodromo: Obelisco di Teodosio

F - Istanbul, Ippodromo: Obelisco di Teodosio

F - Istanbul, Ippodromo: Obelisco di Teodosio

F - Istanbul, Ippodromo: Obelisco di Teodosio

F - Istanbul, Ippodromo: Obelisco di Teodosio
 
F - Istanbul, Ippodromo: obelisco "murato"  di Costantino.

 Colonna serpentina
F - Istanbul, Ippodromo: Colonna serpentina, quel che resta del tripode di Platea.

F - Istanbul, Ippodromo: Colonna serpentina, quel che resta del tripode di Platea.

F - Istanbul, Ippodromo: Colonna serpentina,
frammento bronzeo della testa di uno dei tre serpenti
 conservato al Museo Archeologico di Istanbul.

F - Ricostruzione ipotetica del tripode di Platea.

F - Iscrizioni sulla colonna serpentina

F - La colonna serpentina ancora integra in una miniatura ottomana del 1582

F - La colonna serpentina ancora integra in una miniatura ottomana del 1582

F - La colonna serpentina ancora integra in una miniatura ottomana del 1582

F - La colonna serpentina ancora integra in una miniatura ottomana del 1582



Fontana dell'imperatore Guglielmo.


F - Istanbul, Ippodromo: Fontana dell'imperatore Guglielmo.

F - Istanbul, Ippodromo: Fontana dell'imperatore Guglielmo.

F - Istanbul, Ippodromo: Fontana dell'imperatore Guglielmo.

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