giovedì 1 gennaio 2015

Quindicesimo Giorno: Istanbul - giorno VI : parte 5

Ceramiche di  Iznik (Iznik ceramics Galleries 2-3-4)


In questo post tratteremo delle ceramiche di Iznik. Si tratta di un argomento complesso che richiederebbe una preparazione ben più adeguata  della mia. Ciò premesso seguiremo il metodo cronologico avvalendoci, nelle note testuali, di ampi riferimenti alle relative pagine di wikipedia.

Periodo iniziale (Early Period)

Prime ceramiche di İznik (metà del XIV secolo)
Dopo l'istituzione dell'Impero ottomano agli inizi del XIV secolo, la produzione ceramica si andò sviluppando sulle orme di quella dell'impero Seljuk (vedi post precedente). Rimangono solo alcuni frammenti di quel periodo. Consistono in ceramica smaltata secondo la tecnica dell'ingobbio (slip technique).
I vasi di questo primo periodo erano realizzati in maiolica (red clay) e sottoposti ad una prima cottura. I disegni venivano poi realizzati usando uno spesso sottofondo (undercoat) bianco. Venivano poi immersi in una smalto ceramico di unico colore e poi nuovamente inseriti in forno (da wikipedia, modificato).

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Bowl in slip techniques and fragments of bases, glazed/Iznik/
 From excavations at Iznik Mid 14th century (Early Ottoman)

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Bowl in slip techniques (fragments)/ Iznik/
From excavations at Iznik/Mid 14th century (Early Ottoman)

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Bowl (fragment) in slip techniques, unglazed/Iznik/
 From excavations at Iznik Mid 14th century (Early Ottoman)

Ceramica di Mileto ("Miletus Ware")
Una grande quantità di frammenti ceramici fu scoperta da Friedrich Sarre, durante degli scavi archeologici, a Mileto nei primi anni 1930. Le ceramiche erano di un tipo poi denominato Island poiché frammenti analoghi erano stati scoperti in precedenza in diverse isole dell'Egeo. Poiché Mileto aveva una lunga storia di produzione ceramica, si ritenne erroneamente che le ceramiche trovate fossero di produzione locale e venne loro dato il nome Miletus (Miletus ware). Susseguenti scavi consentirono di appurare che le ceramiche non erano di produzione locale, ma realizzate in centri come İznik, Kütahya e Akçaalan. Dagli scavi non si riuscì a risalire a delle date precise ma si poté ipotizzare che fossero di produzione risalente al XIV e XV secolo.
Le ceramiche Miletus erano costituite da una argilla rossa ricoperta da uno spesso ingobbio bianco disegnato con semplici motivi. Nella maggior parte dei casi linee radiali, disegni geometrici, motivi vegetali e animali. Il disegno era usualmente in blu cobalto ma talvolta anche in turchese, porpora e verde. Evidenze provenienti da scavi condotti a Saraçhane, vicino Istanbul, suggeriscono che la manifattura Miletus era ancora attiva dopo il 1520, dopo l'introduzione della ceramica 'bianca e blu' a İznik.(da wikipedia, modificato)

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Vessels known as "Miletus Ware": Plate/ Iznik/ Glazed/
 From Excavations at Iznik: End of 14th century-15th century Inv. No. 41/468

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Vessels known as "Miletus Ware": Bowl. Iznik, Glazed,
From Excavations at Iznik: End of 14th century-15th century Inv. No. 41/1552

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Vessels known as "Miletus Ware": Bowl. Iznik, Glazed,
From Excavations at Iznik: End of 14th century-15th century Inv. No. 41/1562

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Vessels known as "Miletus Ware": Jar. Iznik, Glazed,
From Excavations at Iznik: End of 14th century-15th century Inv. No. 41/1182

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Vessels known as "Miletus Ware": Plate. Iznik, Glazed,
From Excavations at Iznik: End of 14th century-15th century Inv. No. 41/106
Periodo intermedio  (Intermediate period - Fritware)

Dal tardo XV secolo, i ceramisti di İznik iniziarono la produzione di manufatti decorati in blu cobalto su base di ceramica vitrea ricoperta da smalto trasparente. Sia la tecnica di produzione che i decori erano differenti da quelli usati nella produzione detta di Miletus. La ceramica vitrea veniva prodotta in Medio oriente dal XIII secolo, ma quella di İznik, con superficie bianca, costituiva una innovazione essenziale.
La ceramica vitrea (detta anche pasta islamica) è un composto costituito da sabbia di quarzo miscelata con una piccola percentuale di vetro ridotto in polvere (detto frit, da cui fritware) e dell'argilla. Quando i manufatti vengono messi in forno, il vetro si scioglie e lega con gli altri componenti. Nel XIII secolo la città di Kashan in Iran era un importante centro per la produzione di ceramica vitrea. Abū'l-Qāsim, che proveniva da una famiglia di produttori di piastrelle in ceramica, scrisse nel 1301 un trattato sulle pietre preziose che comprendeva un capitolo sulla manifattura della ceramica vitrea (‘Arayis al-jawahir wa nafayis al-atayib, Tehran, 1345). La sua ricetta descriveva una ceramica vitrea contenente una miscela di 10 parti di silice, una parte di vetro e una di argilla. Non esiste un trattato equivalente sulla produzione di ceramiche di Iznik, ma l'analisi dei pezzi giunti a noi indica che i vasai di İznik usavano delle proporzioni più o meno simili. Il frit Kashan veniva preparato mescolando polvere di quarzo con carbonato di sodio che fungeva da vetrificante. La miscela veniva poi riscaldata in un forno. Ad İznik, oltre a quarzo e soda, veniva aggiunto ossido di piombo.
Poiché la pasta di ceramica vitrea mancava di plasticità ed era difficile da lavorare sul tornio, i manufatti complessi erano raramente realizzati in un unico pezzo. Venivano pertanto costruite sezioni distinte le quali venivano messe ad asciugare e poi assemblate insieme usando la pasta di ceramica vitrea. Questa tecnica significava che vi era una tendenza a creare manufatti aventi forme leggermente angolari. I piatti erano quasi certamente realizzati con uno stampo connesso alla ruota di un tornio. Un pezzo di pasta di ceramica vitrea veniva srotolato come un lenzuolo o come un cuoco srotola la pasta sfoglia. Il foglio veniva posto sullo stampo per formare la parte interna del piatto. La parte inferiore del piatto veniva modellata da un altro stampo mentre il primo girava sulla ruota del tornio. Quando la pasta era quasi secca il bordo veniva modellato a mano.
La ceramica veniva rivestita con un sottile strato di sottofondo bianco. Questo aveva una composizione simile alla pasta di ceramica vitrea utilizzata per il corpo, ma i componenti erano più selezionati allo scopo di evitare la presenza di impurità di ferro che avrebbero macchiato la superficie bianca. È probabile che venisse aggiunto un legante organico come ad esempio gomma adragante. Anche se nel suo trattato, lo storico Abu'l-Qasim, raccomandava che gli oggetti in ceramica vitrea fossero messi ad asciugare al sole prima di essere decorati, è probabile che le ceramiche di Iznik venissero messe in forno. Le ceramiche venivano decorate con pigmenti miscelati con polvere di vetro e terra in un recipiente in pietra bagnato. Molti disegni venivano realizzati attraverso uno stencil. Sette colori venivano utilizzati in diverse combinazioni (anche se ci sono molti disegni İznik che utilizzano solo due, tre o quattro colori): blu (ossido di cobalto), viola (manganese), rosso (silice e ossido di ferro), verde (ossido di rame), turchese (ossido di rame), grigio e nero. Nel primo periodo, prima del 1520 , veniva utilizzato solo il blu cobalto. Il minerale di cobalto era probabilmente ottenuto dal villaggio di Qamsar vicino alla città di Kashan in Iran centrale. Qamsar è stata a lungo una fonte importante di cobalto e viene menzionato da Abu'l-Qasim Qamsarin nel suo trattato. Dal 1520 venne aggiunto il turchese (ossido di rame) Questo fu seguito da viola (ossido di manganese), verde, grigio e nero. Il caratteristico bolo rosso brillante fu introdotto nel 1560. 
I manufatti venivano smaltati con un rivestimento alcalino, la cui composizione era, secondo le analisi realizzate, ossido di piombo al 25-30 per cento, silice al 45-55 per cento, ossido di sodio all'8-14 per cento e ossido di stagno al 4-7 per cento. L'ossido di stagno, viene normalmente impiegato per rendere lo smalto opaco, ed è sorprendente il fatto che negli smalti di İznik rimanesse in soluzione e trasparente.
Abū'l-Qāsim descrive l'uso di recipienti di terracotta dotati di coperchio ermetico. Anche se le ciotole Miletus venivano impilate nei forni, una sull'altra, separate da griglie, l'assenza di segni di griglia su quelle di İznik, suggerisce l'utilizzo dei vasi di terracotta. La cottura avveniva in forni ad una temperatura di circa 900 °C. (da wikipedia, modificato)

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white charger/Iznik, Glazed  ca 1490 Inv. No. 41/8

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white charger/Iznik, Glazed  ca 1490 Inv. No. 41/8


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white charger/Iznik, Glazed  ca 1490 Inv. No. 41/8


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white charger Iznik, Glazed 1500-1510 Inv. No. 41/9


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white charger Iznik, Glazed 1500-1510 Inv. No. 41/9

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white charger Iznik, Glazed 1500-1510 Inv. No. 41/9

Ceramica bianca e blu (Blue-and-white ware) (1480–1520)
Negli ultimi decenni del XV secolo, i vasai di İznik iniziarono a produrre ceramica bianca e blu con disegni che erano fortemente influenzati dalla corte ottomana di Istanbul. Non ci sono però documenti scritti che forniscano dettagli sul perché di questo cambiamento. La prima specifica menzione dell'acquisto di ceramiche di İznik si trova nei conti per le cucine del palazzo imperiale Topkapi del 1489-1490, dove è registrato l'acquisto di 97 brocche. I primi oggetti pervenuti e databili in ceramica bianca e blu, sono delle piastrelle che decorano la türbe (tomba), a Bursa, di Şehzade Mahmud che morì nel 1506-7. Egli era uno dei figli di Bayezid II.
Gli storici dell'arte hanno proposto che i primi oggetti di Iznik sopravvissuti, risalgono probabilmente a circa il 1480, e sono un gruppo di brocche dipinte in un blu cobalto scuro in cui gran parte della fitta decorazione è in bianco su sfondo blu. Il manufatto riportava due zone separate, una di arabeschi ottomani e l'altra di disegni floreali cinesi. La combinazione di questi due stili viene a volte indicata come Rumi-Hatayi dove Rumi sta per gli arabeschi ottomani e Hatai per i disegni di ispirazione floreale cinese. Julian Raby ha invece proposto il termine 'Baba Nakkaş' da un disegnatore legato alla corte imperiale di Istanbul. Molti dei disegni meticolosamente dipinti di questo primo periodo, si ritiene possano essere stati influenzati dalla lavorazione dei metalli ottomana dello stesso periodo.
Sebbene sia l'uso dei disegni blu cobalto su sfondo bianco che la forma dei piatti di grandi dimensioni erano chiaramente influenzati dalle porcellane cinesi delle dinastie Yuan e Ming, i primi piatti di İznik erano lontani dall'imitazione pedissequa di modelli cinesi. In alcuni pezzi, come un grande piatto intagliato con un ampio bordo foliato sito nel museo Çinili Kosk, la decorazione sulla parte anteriore del piatto utilizza solo disegni ottomani (da wikipedia).

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white  mosque lamp, Iznik, Glazed.
From the Tomb of Bayezid II, Beyazit-Istanbul 1510-1515 Inv. No. 41/6

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white  mosque lamp, Iznik, Glazed.
From the Tomb of Bayezid II, Beyazit-Istanbul 1510-1515 Inv. No. ?

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white  mosque lamp, Iznik, Glazed.
From the Tomb of Bayezid II, Beyazit-Istanbul 1510-1515 Inv. No. 41/5

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white mosque lamp  Iznik, Glazed ca 1505 Inv. No. 41/1431


Patrocinio della corte ottomana: Solimano il Magnifico  (1520–66)
Dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453, i sultani ottomani iniziarono a programmare la costruzione di sontuose opere. In questi edifici, specialmente in quelli commissionati da Solimano, sua moglie Hürrem (Roxelana) e il suo Gran Visir Rüstem Pasha, vennero usate grandi quantità di mattonelle ceramiche di İznik. Soltanto la Moschea Blu di Istanbul contiene 20.000 piastrelle. La Moschea di Rüstem Pasha è ancora più densamente rivestita di dette mattonelle che vennero estensivamente utilizzate anche nel Palazzo Topkapı. A seguito di questa enorme richiesta, le mattonelle divennero il prodotto dominante nella produzione dei ceramifici di İznik.
Sotto Solimano il Magnifico (1520–66), la domanda di ceramiche crebbe enormemente. Giare, lampade, coppe, ciotole e piatti vennero prodotti in grande quantità, ispirandosi per le decorazioni, alle lavorazioni metalliche ed ai codici miniati, oltre che alle ceramiche cinesi. Vennero realizzati molti grandi piatti con decorazioni limitate, di pecore, animali, alberi e fiori. I piatti sembra fossero stati realizzati per decorazione visto che molti erano traforati e facilmente appendibili alle pareti, ma molti di quelli pervenuti sembrano scrostati a seguito dell'uso. Le decorazioni degli anni 1520 comprendono il motivo saz nel quale delle foglie stilizzate, disegnate in maniera dinamica, sono bilanciate da forme di rosette. Nel tardo XVI secolo, lo stile quatre fleurs utilizzò un repertorio di tulipani stilizzati, garofani, rose e giacinti (da wikipedia).

Gruppo di ceramiche Blu e Bianco
Queste ceramiche vennero prodotte ad Iznik, utilizzando un'argilla bianca e dura alla fine del XV e all'inizio del XVI. Le loro decorazioni sono son in blu cobalto sfumato su un sottosmalto trasparente, generalmente con uno sfondo (ingobbio) bianco. Esempi prodotti durante il primo quarto del XVI secolo sono decorati con motivi cinesi di nuvole, motivi vegetali Hatay stilizzati e intricati ornamenti. Continuarono ad essere prodotti dopo il 1525 perdendo progressivamente l'eccellenza del loro disegno.

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and White Group: Plate Iznik, Glazed,  First quarter of the 16th century of 16th century
From Yildiz Palace, Besiktas-Istanbul Inv. N. 41/155

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and White Jug. Iznik, Glazed, First quarter of the 16th century
Excavated at Carsikapi-Istanbul Inv. 7591 (CC)

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
 Blue and White Bowl. Iznik, Glazed, First half of the 16th century Inv. 41/633

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and White Border Tile. Iznik, Glazed, Second half of the 15th century
Identical tiles are encountered in the Mausoleum of Sehazade Ahmed in Bursa Inv. 41/476


Gruppo di ceramiche Blu e Bianco con Turchese
Durante il secondo quarto del XVI secolo cominciarono ad essere prodotte ceramiche in cui venivano usati sia il blu di cobalto che il turchese per decorazioni che rappresentavano fiori come i tulipani, i giacinti  e i fiordalisi. Fu il primo passo verso i motivi floreali stilizzzati che possono essere osservati negli anni successivi. Le piastrelle esagonali prodotte durante questo periodo hanno una composizione centrale raffiguranti motivi Hakai su sfondo turchese, fiori di loto e motivi a rosette, blu e turchesi.

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white plate with tourquoise/Iznik, Glazed 1530-1545 Inv. No. 90.1

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white deep bowl with tourquoise/Iznik, Glazed 1530-1545 Inv. No. 41/15

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white deep bowl with tourquoise/Iznik, Glazed 1530-1545 Inv. No. 41/15

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white plate with tourquoise/Iznik, Glazed 1530-1545 Inv. No. 41/24

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white plate with tourquoise/Iznik, Glazed 1530-1545 Inv. No. 41/24

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white jug with tourquoise/Iznik, Glazed 1530-1545 Inv. No. 41/337


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Blue and white exagonal tiles with turqoise Iznik, Glazed ca. 1530 Inv. No. 31/515, 41/1121 
Similar tiles have been used on the wall of Circoncision room in Topkapi Palace-Istanbul

Ceramiche policrome note come "Ceramiche di Damasco", metà del XVI secolo (Polychrome vessels known as "Damascus ware" Mid-16th century)
I manufatti detti 'Damascus' furono molto popolari sotto Solimano il Magnifico dagli anni 1540 ai 1550. Per la loro decorazione vennero usati, per la prima volta, i colori verde e porpora, in aggiunta al blu cobalto e al turchese, e costituiscono una transizione verso la ceramica policroma del periodo successivo. Questi manufatti vennero erroneamente etichettati come "Damasco" dopo che alcuni esemplari vennero trovati a Damasco in Siria e per la loro somiglianza con piastrelle che decorano alcuni edificio di Damasco. Successivamente si appurò che anche questi pezzi erano di fabbricazione di İznik. I vasi sono prodotti utilizzando un'argilla tenera e bianca e sono decorati con grandi motivi di melograni e di carciofi disegnati su sfondo bianco in turchese, verde salvia e porpora qui usati, come si è detto detto sopra, per la prima volta (da wikipedia, modificato)

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessels known as "Damascus Ware": Bowl Iznik, Glazed Mid 16th century Inv. No. 41/

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessels known as "Damascus Ware": Bowl Iznik, Glazed Mid 16th century Inv. No. 41/?

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessels known as "Damascus Ware": Bowl Iznik, Glazed Mid 16th century Inv. No. 41/12?13?14?

Tecnica del "Renkli Sir" (coloured glaze technique)
Queste due lunette sono state realizzate con la tecnica del "Renkli Sir" (coloured glaze technique). Dopo esere state sagomate le piastrelle  venivano dipinte e messe in forno per la cottura. Quindi veniva applicato lo smalto e quindi messe una seconda volta nel forno di cottura. Affinche i colori non si mescolassero diffondendosi sulla superfice durante la cottura, tra di loro era applicata della cera o una miscela di oli vegetali e manganese

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Tiled window facade in coloured glaze-technique
From Haseki Hurrem Sultan Medrese, Haseki-Istanbul ca. 1540 Inv. No. 41/544

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Tiled window facade in coloured glaze-technique
From Hazeki Hurrem Sultan Medrese Haseki-Istanbul ca. 1540 Inv. No. 41/543
Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Tiled Niche (Mirhab) in coloured Glaze technique
From Karamanoglu; Ibrahim Bey Imaret, Karaman 1432


Ceramiche policrome (Polychrome group)
Queste ceramiche furono prodotte dalla metà del XVI e la fine del XVII secolo. Oltre alla produzione di piastrelle che erano usate massivamente nell'architettura di questo periodo, furono prodotti anche vasi, utilizzando un argilla bianca con uno smalto trasparente. Queste eramo decorate con blu cobalto, turchese, verde e con il rosso corallo che cessò però di essere utilizzato alla fine del XVI secolo. Tulipani, giacinti e rose disegnati in modo naturalistico su uno sfondo bianco introdussero un'aria di primavera nel terzo auarto del secolo XVI. Questo periodo vede la comparsa di grandi foglie lanceolate a contorni dentati e composizioni che includevano rosette, rappresentative di un nuovo stile. Alla fine del periodo motivi vegetali, rami con fiori primaverili, cintemani, motivi ispirati alle nuvole, disegni astratti, rappresentazioni di navi, persone, animali, case erano ampiamente diffusi su queste ceramiche.
Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome  mosque lamp, Iznik, Glazed.
From Sokollu Mehmed Pasha Mosque, Kadirga-Istanbul 1570-1575 Inv. No. 41/17

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome  mosque lamp, Iznik, Glazed.
From Sokollu Mehmed Pasha Mosque, Kadirga-Istanbul 1570-1575 Inv. No. 41/17

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Ppolychrome jug, Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 41/1265


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome jug, Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 41/1264

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome  Mug (with handle) Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 41/1262


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome  Arch  Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 41/496

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessel, Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 41/1266

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessel, Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 90.2

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessel, Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 41//581


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessel, Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 41/1267


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessel, Iznik, Glazed Late 16th century first quarter of 17th century

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessel, Iznik, Glazed Late 16th century first quarter of 17th century

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
A pair of polychrome spandrels Iznik, Glazed Last quarter of the 16th century Inv. No. 41/497

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome vessel, Iznik, Glazed Late 16th century first quarter of 17th century


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome lunette Iznik, Glazed ca. 1575 Inv. No. 41/545


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome lunette Iznik, Glazed ca. 1575 Inv. No. 41/545

Ceramica policroma con tecnica dell'ingobbio terzo quarto del XVI secolo (Polychrome vessels in slip technique - Third quarter od 16th century)

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome pitcher (with broken neck) in slip technique Iznik, Glazed
Third quarter of the 16th century From Seliliye Mosque Edirne Inv. No. 41/1483


Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome mug (with handle) in slip technique Iznik, Glazed
Third quarter of the 16th century Silivistri-Istanbul Inv. No. 101161

Istanbul/Museo del Chiosco Piastrellato (Çinili Köşk Müzesi - Tiled Kiosk Museum)/
Polychrome plate in slip technique Iznik, Glazed Third quarter of the 16th century
Excavated at St. Polyeuktos Church, Sarachane-Istanbul Inv. No. 10194
Tardo periodo
Il declino della ceramica di İznik, è stato collegato al declino della potenza ottomana e alla fissazione, da parte dei sultani, di un prezzo fisso in periodo di inflazione. La riduzione della domanda imperiale inevitabilmente gravò sull'economia di İznik e, fin dalla metà del XVII secolo, rimanevano soltanto venti forni e pertanto il know-how andò perduto. I disegni dei prodotti tardi di İznik sono considerati non all'altezza di quelli dei tempi d'oro (da wikipedia).
Esempi di questa produzione tarda vengono esposte nelle ultime due gallerie del Museo, quella dedicata alle ceramiche realizzate a Kütahya (Gallery 5), e  quella dedicata alle ceramiche realizzate a Çanakkale (Gallery 6). Le tratteremo dunque nel prossimo post.
Buon Anno a tutti!!!



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